Parole alla Calata della Madonna 2019

Gerano, Chiesa di Santa Maria, Sabato 27 aprile 2019

Signor Sindaco, illustri autorità, cari sacerdoti, Confratelli e Consorelle, amici di Bolsena, partecipiamo con emozione e commozione alla “Calata della Madonna del Cuore” che poi, domani mattina, per la 290esima volta consecutiva passerà sul tappeto di fiori che Gerano preparerà in questa notte da voi qui presenti tanto attesa e vissuta.

Ma perché tanta attesa? Perché tanta festa?

Tutto in onore di Maria! Tutto in onore della Madre di Gesù che facciamo bene a guardare essendo Lei stata la prima discepola del Signore, il modello di come si fa la sua volontà. Una donna che non dobbiamo soltanto guardare con ammirazione personale, per i suoi titoli, per le sue virtù ma perché avendo accolto e generato Cristo al mondo diviene immagine di tutta la Chiesa che, come Lei, è chiamata ad accogliere la volontà di Dio e generare anche oggi Cristo al mondo, annunciarlo Risorto e vivo tra noi e per noi!

Quest’anno mi vorrei brevemente soffermare con voi su un bel titolo che viene dato a Maria e che come Chiesa-comunità di battezzati siamo chiamati a vivere come Lei lo ha vissuto.

Maria è definita la donna dell’ascolto!

Lei, infatti, ha vissuto sempre in ascolto della volontà di Dio.

Ascolto che nella Bibbia vuol sempre dire “messa in pratica”, concretizzazione operosa della volontà di Dio.

Maria era una fanciulla di Nazareth che dava molto spazio al silenzio interiore nella sua vita e così ha potuto ascoltare quanto Dio, attraverso la sua Parola e l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, Le ha detto: diverrai la madre del Dio-con-noi!

Donna dell’ascolto perché ascoltare vuol dire obbedire. E Lei ha obbedito alla Parola che Dio Le ha rivolto per il bene del genere umano. Ha obbedito perché ha compreso che quella di diventare la Madre di Gesù e generarlo al mondo era la volontà di Dio su di Lei e per Lei: la sua vocazione. Ha obbedito perché ha detto il suo eccomi e compromettendosi ha dato la concreta possibilità a Dio di entrare nella storia e salvarci dal peccato e dalla morte eterna.

Ha saputo poi ascoltare e obbedire a Gesù anche quando dopo averlo smarrito e ritrovato al Tempio si è sentita rispondere: che ho da fare con te o donna? Io devo occuparmi delle cose del Padre mio … comprendendo che, come dovrebbe fare ogni madre, doveva lasciar libero il figlio che aveva portato nel suo grembo perché facesse la volontà di Dio.

Ha saputo ascoltare le necessità di chi anche senza parlare gli stava intorno. Come quella degli sposi di Cana la cui festa di nozze stava per terminare male a causa dell’assenza di vino, dell’assenza della gioia.

Chi sa ascoltare Dio sa ascoltare e capire anche le situazioni che ha intorno e intervenire presso Dio perché sia Lui a toccare le situazioni di bisogno, certamente con l’aiuto e la collaborazione degli uomini come dei servi a Cana che portarono le anfore piene di acqua che poi Gesù tramutò in vino buonissimo.

Maria, infine, ha ascoltato quella consegna che Gesù le ha dato sulla croce affidandogli in Giovanni tutta l’umanità: donna ecco il tuo figlio! E da quel momento è rimasta con i suoi discepoli fino alla Pentecoste e mi piace immaginare anche dopo, aperta all’azione dello Spirito, attenta alla sua voce, fino al momento della sua assunzione al Cielo.

Guardando a Lei e festeggiando Lei non disperdiamoci, allora, soltanto in una festa – bella fin che volete – ma che però lascia da parte la virtù per eccellenza della Madonna che deve diventare anche virtù della Chiesa e in essa di ogni battezzato: quella di essere capaci di ascolto!

In questo giorno per voi così solenne vorrei proporvi alcuni modi di onorare la Madonna e quindi “imitarla”.

Trovate nella vostra giornata momenti di silenzio. Il silenzio prepara il terreno su cui cade il seme della Parola di Dio.

Soltanto nel silenzio possiamo ascoltare la voce di Dio che si manifesta non per forza, non nel rumore ma per amore e l’amore è delicato. Il Cardinale Martini raccomandava il silenzio interiore che connota il vero credente e lo stacca un po’ dal mondo pieno di incredulità. Se saremo capaci di vivere così “la nostra vita – diceva sempre il Cardinale – potrebbe riempirsi di luce al contatto prolungato e attento con la Parola …”. Un silenzio, dunque, non fine a se stesso ma affinché Dio che vuole parlare anche a noi oggi possa essere ascoltato e ci possa illuminare.

E ancora essere capaci di ascoltare anche la vostra vita, fare memoria di voi, della vostra storia, per dare un senso a ciò che siete stati, che siete che vorreste essere … affinché sappiate chi siete e chi siete ad incontrare oggi la Parola, affinché essa possa realmente toccarvi e con l’amore di Dio che vi comunica convertire i vostri e nostri cuori.

Infine che sappiamo ascoltare il mondo. I giovani in particolare. I loro silenzi che spesso urlano anche senza parole, chiedendoci aiuto. Che sappiamo ascoltare il mondo e ascoltando insieme a Dio possiamo portarlo ad esso con i fatti concreti, con la testimonianza, con i nostri “sì” simili a quelli di Maria affinché si crei un mondo più buono, più in pace, più fraterno.

Sono semplici pensieri programmatici per la vostra vita che mi sento di consegnarvi in questa festa con la speranza che tutti ascoltino di più se stessi, Dio e il mondo e si impegnino – ciascuno secondo la propria vocazione, magari qualcuno anche per la via del sacerdozio – a dire sì a Dio affinché Cristo sia generato anche oggi al mondo e la gioia della sua Pasqua si diffonda. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina