Parole Alla Veglia Di Preghiera dell’Inchinata 2021

Tivoli, Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire, 14 agosto 2021

Signor Sindaco, illustri autorità, cari fratelli e sorelle!

Anche quest’anno non è stato possibile a causa delle giuste misure di prevenzione dalla pandemia da Covid attraversare la nostra Città con l’antica Icona del Santissimo Salvatore. Lo abbiamo fatto con la preghiera e lasciandoci aiutare dalle immagini e dai ricordi mentre auspichiamo che si possa tornare prima o poi a questa processione che non è tanto folkloristica quanto piuttosto piena di significato.

Gesù Risorto, il Signore ormai seduto nella gloria, alla destra del Padre, attraversa la nostra vita, la nostra storia personale e comunitaria, i nostri dolori, le nostre sofferenze, la nostra umanità, anche quella di questi tempi così inimmaginabili fino a qualche anno fa … per dare ad essa speranza, per portarla con sé nella gloria, nella sua gloria, nella gloria che consiste nell’entrare nella comunione perfetta con l’amore perfetto che è quello che vive nella Santissima Trinità tra le tre Persone divine. Da quell’amore-comunione da cui Gesù vero Dio è venuto tra noi come vero uomo pur rimanendo Dio per riportare a sé l’umanità che accoglie il suo amore, che accoglie la sua proposta di amore.

E Maria non poteva che essere la prima creatura a entrare nella gloria proprio perché pensata senza peccato originale, perché Madre di Dio! E soprattutto perché ha accolto ogni proposta di amore di Dio per Lei e per l’intera umanità.

Mi piace pensare in questo momento al Rosone che avremmo visto sulla facciata di Santa Maria Maggiore se avessimo terminato lì, come si era soliti fare, la nostra processione. Quel rosone come molti altri rosoni delle nostre chiese ha un centro e poi da quel centro si dipartono raggi. Come la ruota di una bicicletta. Quei raggi potremmo pensare che siamo noi tutti: che veniamo da Dio – il centro da cui tutto prende vita, da cui tutto ha inizio – ed entriamo così nel mondo ma che, nello stesso tempo, siamo destinati a tornare a quel centro dove il Padre ci attende, dove Cristo ci attende, dove per grazia dello Spirito Santo che accompagna la nostra esistenza se, come Maria lo accogliamo, possiamo tornare!

Entrando così nella Solennità dell’Assunzione di Maria al Cielo in anima e corpo pensiamo a come Lei ci precede nello stare nella compagnia eterna di Colui che è il nostro Salvatore.

Abbiamo ascoltato il Vangelo di Luca dove una donna dalla folla vedendo Gesù implicitamente dichiara Beata Maria per la sua maternità.

Ma Gesù non conferma la beatitudine. Maria non è tanto beata perché ha portato in grembo Gesù ma perché – e questo è possibile e deve essere “il compito” il “primo compito”! di ogni cristiano – ha ascoltato la parola di Dio e l’ha messa in pratica.

Intendiamoci: Maria è certamente beata in quanto ha partorito il Dio eterno. Ma occorre comprendere bene cosa ha reso possibile un simile miracolo. Come il suo ventre di donna abbia potuto accogliere il Verbo della vita?

E la risposta è semplice quanto impegnativa – come per Lei anche per noi – perché ascoltando la parola dell’angelo che la chiamava ad essere Madre del Signore ha risposto “sì” al suo invito.

Ancora, ci viene da domandare: come il suo seno ha potuto allattare il Dio fattosi bambino?

Conservando e custodendo la parola e le azioni di Dio nel suo cuore.

Ecco, allora, la cosa meravigliosa: la maternità di Maria, cari amici può estendersi a tutti gli uomini! Infatti chiunque ascolti e obbedisca alla parola di Dio, accoglie in sé Cristo! E chi rumini e faccia crescere in sé quella Parola, nel silenzio e nella fedeltà, fa crescere Cristo in se stesso.

In Maria la Parola si è fatta carne: ma anche in chiunque ascolti e custodisca la Parola di Dio, del Dio che lo ha creato, che gli è sempre vicino – se l’uomo lo desidera e permette – con la sua Grazia affinché Dio si faccia carne nella sua, nella nostra carne.

Cari amici, mentre guardiamo stasera, domani, a Maria assunta in Cielo. Pensiamo dunque anche a noi che se ascolteremo la Parola di Dio e obbediremo ad essa – come fece Maria – anche noi potremo dare carne al Salvatore poiché attraverso la Parola accolta e quindi realizzata continuerà, anche tramite noi, quel mistero d’amore di Dio per l’umanità affinché saremo tutti una cosa sola, tra noi e con Lui nella gloria.

La mia riflessione potrebbe chiudersi qui.

Ma desidero aggiungere una domanda a voi qui presenti, a me innanzitutto e a tutti i fedeli della Diocesi di Tivoli e di Palestrina: ma noi ascoltiamo la Parola di Dio?

Nelle nostre comunità parrocchiali, nelle nostre case, tra gruppi di amici cristiani si legge la Parola di Dio? E dopo averla letta e conosciuta si cerca insieme di metterla in pratica? Poiché soltanto così, cari amici, un giorno saremo anche noi dove è Maria. Altrimenti saremo come raggi sconnessi al centro del Rosone da cui siamo partiti, schegge impazzite che non ascoltando più Dio crederanno forse di essere cristiani ma in realtà senza esserlo perché incapaci di ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio, incapaci della vera beatitudine, quella che dà speranza lungo il non facile cammino della vita e che sarà piena, insieme a Maria, nella gloria del Cielo.

Che da questa festa tutti possiamo riprendere in mano la Parola di Dio, ridare vita a Scuole della Parola nelle nostre comunità, luoghi di ascolto a tutti i livelli della Parola per sapere in ciò che siamo chiamati a credere, perché ascoltando e obbedendo alla Parola sappiamo dare carne a Cristo oggi e un giorno essere per sempre con Dio nella gloria nella quale oggi celebriamo anche Maria perché ha ascoltato e creduto alla Parola. Amen.

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina