Cineto Romano - S. Giovanni Battista
ORARI MESSE
FESTIVI
11.00
Giovedì – Sabato:
17:30 (inv) | 18.00 (est)
RECAPITI
TELEFONO
0774 010804
INDIRIZZO
Via della Curia 4, (00020) Cineto Romano (Rm)
EMAIL
psgiovannibattistacinetoromano@gmail.com
FACEBOOK -> link
PERSONE
AMMINISTRATORE PARROCCHIALE
Don Alan Jesus Eduardo Ventura,
della Diocesi di Zacatecoluca (El Salvador)
COLLABORATORE PARROCCHIALE
Don SALVADOR MAGAÑA,
della Diocesi di Zacatecoluca (El Salvador)
Cenni Storici
Fondatore del terzo castello denominato “Scarpa feudale” fu il conte Giovanni de Marso, che lo cedette nel XIII secolo al Cardinale Napoleone Orsini. Gli abitanti del territorio di Cineto che vivevano sparsi nelle campagne cominciano a costruire le loro abitazioni attorno al castello, facendo così sorgere il borgo al quale venne dato il nome di Scarpa. La proprietà del castello, ripetutamente contrastata da invasioni e saccheggi da parte dei tiburtini aizzati da Urbano VI, rimase agli Orsini fino al 1612, anno in cui venne ceduta ai Borghese che a loro volta, nel 1925, vendettero il castello a Curzio Gramiccia. Dopo la morte di questi, l’antico palazzo baronale passò ai padri oblati di Maria Immacolata, che l’acquistarono all’asta esattoriale nel maggio 1934. Fu rivenduto successivamente a un privato che lo lottizzò e attualmente è abitato da famiglie del luogo. Oltre il castello baronale la cittadina offre come edificio degno d’interesse la chiesa di San Giovanni Battista costruita nel 1650 in sostituzione di una precedente chiesa edificata nel 1280 a spese della popolazione e demolita nel 1641. L’edificio a tre navate dalle severe linee architettoniche, custodisce nella navata centrale una pregevole tela raffigurante San Giovanni Battista nel deserto, probabilmente del XVI secolo. Nel terremoto del 1915 il campanile venne gravemente danneggiato per cui nel 1934 dovette essere ricostruito. A circa un chilometro dall’abitato sorge la chiesa di Santa Maria delle Grazie più volte distrutta e ricostruita. La chiesa più antica venne edificata durante il pontificato di San Gregorio Magno e distrutta dalle incursioni dei saraceni. Nel 1217 San Francesco d’Assisi, in occasione del suo pellegrinaggio al Sacro Speco, posò la prima pietra per la ricostruzione della chiesa dedicandola a Santa Maria delle Grazie. Contemporaneamente vi istituì un convento per i suoi frati, da qui chiamati frati “scarpanti”, che l’occuparono fino alla sua soppressione disposta da Innocenzo X, con bolla del 9 marzo 1635. L’attuale edificio risale al 1700 e si compone di una sola piccola navata con un altare in miniatura e una nicchia sul fondo. A pochi minuti dal paese, lungo la strada che porta a Riofreddo si trova il Pozzo della Morge, un profondo scavo a cielo aperto circondato dal verde degli ulivi, di quasi tre metri di diametro, profondo circa cinquecento metri e che si inoltra perpendicolarmente nel sotto suolo per altri millesettecento metri a forma di galleria. Secondo alcuni scrittori si tratterebbe di un profondo cratere naturale, secondo altri sarebbe stato creato artificialmente. È citato storicamente per la prima volta nel secolo XVI come carcere per i delitti capitali.