giovedì, 23 Gennaio 2025
Il Vescovo Mauro Parmeggiani

 

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Quarta Vicaria

Mandela - S. Nicola di Bari

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TELEFONO
0774 492201

INDIRIZZO
Via Umberto I° 8, (00020) Mandela (Rm)

PERSONE

AMMINISTRATORE PARROCCHIALE
Don Edwin Alexander Rivera Navarro,
della Diocesi di Zacatecoluca (El Salvador)

COLLABORATORE PARROCCHIALE
Don Ernesto de Jesus Arce,
della Diocesi di Zacatecoluca (El Salvador)

Cenni Storici

Il nucleo originale della chiesa di San Nicola di Bari, sicuramente uno degli edifici più antichi eretti nell’odierna Mandela è da collegare nell’ambito del secolo XI quando fu attuato l’incastellamento del “podium de Burdella” da parte dell’abbazia di Farfa e la fortificazione dell’annesso villaggio di Cantalupo già di pertinenza dell’allora decaduta abbazia di San Cosimato. Un modesto edificio, quindi eretto dalla pietà della piccola comunità come “corte dominica” – punto di riferimento della vita non solo religiosa del villaggio – e dedicato a un santo molto venerato in quel periodo. Una delle prime citazioni storiche sulla chiesa di San Nicola a Mandela è quella riportata nella Bolla del 13 giugno 1213 emanata da Innocenzo III. Una più dettagliata visione di San Nicola e della vita religiosa e Cantalupo ce la forniscono la Visita Pastorale del Vescovo di Tivoli Galeazzo Marescotti del 19 aprile del 1681 e le informazioni da lui richieste nello stesso anno ai parroci della Diocesi. Il paese è situato nella valle dell’Aniene a 49 chilometri dalla capitale ed è facilmente raggiungibile con l’autostrada Roma-l’Aquila, oppure con la consolare Tiburtina Valeria. Il toponimo ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, divenendo Bordella, Burdella, e, fino al 1870, Cantalupo Bardella; allorché riprese l’antico nome latino di Mandela ricordato già nel I secolo a.C. da Quinto Orazio Flacco nella Epistola XVIII del libro I (“…Quante volte mi ristorò il gelido ruscello del Digenza, che bagna Mandela, villaggio raggrinzito dal freddo…). L’insediamento nell’attuale territorio comunale è documentato fin dall’Età del bronzo dal ritrovamento di alcune camere sepolcrali. Con la denominazione di Massa Mendelana compare in una lapide dedicata, nel I secolo d.C., a Valeria Massima. Della località, divenuta col passare del tempo, Bardella, non si hanno più notizie fino al 1601, quando in alcuni documenti risalenti alla cronaca di Farfa l’intera zona veniva ricordata come podium del Burdella appartenente alla famiglia degli Orsini. Nel 1650 il paese fu venduto a Cesare Palazzolo; alla sua morte l’erede Margherita, nonostante la tenace opposizione del Cardinale Orsini, cedette la proprietà a Francesco Nunez che ottenne il titolo nobiliare di marchese. Il paese, con il relativo castello, divenne di proprietà dei Prosperi e da questo, dopo circa 30 anni, passò ai marchesi Del Gallo di Roccagiovine. Nonostante i rifacimenti seicenteschi e le più recenti ristrutturazioni, il paese conserva quasi inalterato buona parte del suo originario aspetto medioevale. Degno di nota è il Castello dei Del Gallo di Roccagiovine, trasformato in Palazzo baronale nel XV secolo. Della primitiva costruzione resta solo una torre quadrata, anch’essa modificata nel corso dei secoli. Nei pressi è situata la chiesa di San Vincenzo di proprietà privata. Da ricordare anche la settecentesca parrocchiale di San Nicola. A ridosso del paese sorge il parco comunale, già giardino all’italiana del castello, dal quale fu isolato in seguito alla costruzione di due strade.