Cenni Storici
La chiesa di San Nicola di Bari, sita di fronte al castello, è un edificio di notevole valore storico artistico e contiene nel suo interno delle pregevoli pitture di scuola romana del XVII secolo; l’opera di maggiore è il quadro della Madonna di Ronci di scuola del Perugino. L’attuale paese è costituito intorno al Castello Orsini del secolo XIII. Nel 1315, Giovanni Orsini dettò gli statuti del feudo di Roccagiovine. Da allora è intorno a questo castello che si svolge la storia di Roccagiovine. E in questo stesso contesto si inserisce la chiesa parrocchiale: anche essa nasce a fianco al castello e insieme ad esso costituisce il centro non solo storico – culturale ma anche sociale del paese. Spicca l’antico castello degli Orsini attualmente di proprietà della famiglia Del Gallo e quindi non aperto al pubblico. Nella muratura del castello è inserita una lastra di marmo con un bassorilievo d’epoca romana, che sembrerebbe comprovare l’esistenza nel luogo di un tempio della dea Vacuna. Ma un’altra iscrizione latina, sempre inserita nel muro del castello, testimonia la ricostruzione, sotto l’imperatore Vespasiano, del suddetto tempio, dedicato però alla Vittoria. Probabilmente l’antica dea sabina Vacuna, cantata tra gli altri da Orazio, che qui vicino (a Licenza) possedeva una villa, deve essere stata accomunata alla dea romana Vittoria. Sempre nella parte più alta dell’abitato è situata la chiesa di San Nicola di Bari. Raccoglie pitture a soggetto sacro di scuola romana del XVII secolo, però l’opera di maggior valore è la pala della Madonna di Ronci, della scuola del Perugino, alla quale sono legate alcune leggende. Si racconta che un Orsini, durante una magra caccia, avesse pronunciato una bestemmia. Immediatamente gli apparve un mostro infernale che lo minacciò. Solo dopo aver invocato l’aiuto della Vergine, l’orribile visione scomparve. Il nobile signore allora commissionò per gratitudine una pala della Madonna che prese il nome dalla località in cui era avvenuto il fatto, e cioè il “fosso dei Ronci”, al confine tra il territorio di Roccagiovine e quello di Vicovaro. Secoli dopo, essendo caduta in rovina la cappella che conteneva la sacra immagine, gli abitanti di Vicovaro vennero a reclamare la pala e la caricarono su un carro, ma non riuscirono a trasportarla nel loro paese perché a un certo punto fu impossibile proseguire. La leggenda dice che perfino gli alberi si piegarono davanti all’immagine come se volessero inginocchiarsi: allora venne riconosciuto l’intervento divino e la Madonna fu portata in trionfo a Roccagiovine.