mercoledì, 4 Dicembre 2024
Il Vescovo Mauro Parmeggiani

 

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Settima Vicaria

Palestrina - S. Lucia v.m.

ORARI MESSE

FESTIVI PERIODO INVERNALE
9.30 – 11.00 – 17.00

FESTIVI PERIDO ESTIVO
10.30 – 18.30

FERIALI
17.00 (inv) | 18.30 (est)

Chiesa di San Giovanni Battista
Festivi:  10.30

RECAPITI

TELEFONO
06 9535036

EMAIL

parrocchiasantalucia00036@gmail.com

INDIRIZZO
Via Ceciliana 1, 00036 Palestrina (Rm)

PERSONE

PARROCO
Padre Jean Florent Igor Ntandou, o.ss.t.

VICARI PARROCCHIALI
P. Bienvenu Diouabaka Ntondele, o.ss.t.
Padre Theophilus Chridozie NTADINOBI, o.ss.t.

SACERDOTE DOMICILIATO
Don Marcello Di Fulvio

DIACONO IN SERVIZIO
Giulio Sbardella

Cenni Storici

La chiesa di Santa Lucia è situata nei pressi delle mura della città di Palestrina, fuori della Porta di S. Martino. Non si conosce la data precisa della sua costruzione, si sa però che il 19 settembre 1569, per concessione del vescovo e dopo rinuncia dei due sacerdoti che ne avevano il governo, si stabilirono a Palestrina i Francescani del terz’Ordine. I frati ricostruirono quasi interamente la chiesa, grazie alle elemosine offerte dai fedeli a un’immagine della Beata Vergine detta del Moro, che fu trasferita, per ordine dell’Ill.mo Card. Peretto. Questo permise di portare a compimento a spese del Card. l’opera intrapresa, per mezzo del R.do Fulgenzio Sansonetto Padre Provinciale di quell’ordine, come risulta chiaramente dalla visita del 1627. Con le somme a disposizione fu costruito anche un piccolo convento presso la chiesa. Con atto del notaio Fazi del 30 maggio 1704, il principe Urbano Barberini, previo assenso del fratello, Cardinale Vescovo Francesco Barberini, diede in dono questa chiesa e il convento al Priore Jacopo Serra della diocesi Casalense, che era stato la guida dello stesso cardinale nel collegio della “propaganda della fede”, con alcune condizioni di fondo di cui una era quella che doveva essere riservato il dominio diretto della famiglia Barberini, un’altra che, se ce n’era la necessità, l’immobile doveva essere restaurato dal Serra. In un codicillo redatto di propria mano e consegnato al notaio Cosimo Colizzi di Palestrina, il 13 marzo 1724 e reso palese il 15 luglio dello stesso anno, ordinò, dopo la sua morte, di fondare un convitto ecclesiastico sotto la cura dei sacerdoti della Missione di Roma. Il Card. Spinelli, nella sua visita descrive la chiesa definendola elegante, composta da una navata piuttosto lunga con cinque altari. Alla destra del celebrante, vi era l’altare della S. Vergine e delle martiri Apollonia e Agata eretto dopo l’anno 1729, ma nessuna menzione viene fatta sulla visita di quell’anno. La chiesa diventò sede parrocchiale il 10 agosto 1942, per volere di Mons. Giuseppe Puliti vicario generale, con mandato speciale del card. Carlo Salotti, Vescovo di Palestrina. Nell’occasione furono eseguiti ulteriori lavori con modifiche all’ingresso e, dopo la seconda guerra mondiale (1954-57), le fu costruito accanto un grande edificio con il fine di farne un collegio. Durante gli anni 1953/59 la facciata fu rivestita con lastre di travertino; l’interno è ricco di marmi pregiati e di pitture del Prof. Aronne del Vecchio, eccetto l’immagine di santa Lucia dipinta nella volta e la grande tela che sovrasta l’altare maggiore, la quale appartiene alla precedente chiesa descritta sopra nella visita del Card. Spinelli. La chiesa ai nostri giorni è a una sola navata, ha sei cappelle, il battistero, la cantoria e la sagrestia. A partire da sinistra dopo l’ingresso, una statua lignea dello scultore Giuseppe Stuflesser, ambientata in un baldacchino anch’esso scolpito, proveniente dalla chiesa romana di San Crisogono. Seguono poi, la cappella di Sant’Agnese, Vergine e Martire, con tela della Santa, la cappella della Madonna del Rimedio (datata prima del 1954), con tela che la raffigura. Questa cappella è ornata di due lunette, una reca lo Sposalizio di Maria, l’altra la beata Anna Maria Taigi, che riceve lo scapolare del Terz’Ordine Trinitari; quattro medaglioni con figure di persone legate alla famiglia trinitaria, immagini di San Michele dei Santi e di San Simone de Rojas. La terza cappella è intitolata a santa Lucia, V. e M., di cui è posta in venerazione una pregiata statua di legno dorato, che apparteneva alla precedente chiesa. La cappella è arricchita di due lunette, che rappresentano Santa Lucia, in preghiera presso la tomba di Sant’Agata, e la decapitazione di questa. Alle pareti laterali del presbiterio ci sono due dipinti: uno interpreta la celebrazione della prima messa solenne di san Giovanni de Matha, durante la quale egli riceve la visione di un Angelo in atto di liberare lo schiavo; l’altro raffigura Innocenzo III che approva l’Ordine della SS.ma Trinità. Seguono a destra la cappella del Sacro cuore di Gesù, con la sua immagine in tela e un piccolo quadro che ricorda il dono mistico del cambio del cuore a San Michele dei Santi; la cappella di San Giuseppe con statua del Santo e medaglioni che illustrano temi riguardanti la sua missione; la cappella delle Anime del Purgatorio con omonima tela; il battistero, ampliato alla fine degli anni ’50, con pittura del battesimo di Gesù.

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