Palestrina - Sant’Antonio Abate
ORARI MESSE
FESTIVI
10.00 17.00 (18.00 estivo)
FERIALI
17.00 (18.00 estivo, 19.00 lug/ago)
RECAPITI
TELEFONO
06 9538131
INDIRIZZO
Piazza del Carmine 1, 00036 Palestrina (Rm)
PERSONE
PARROCO
Don Enrico Pinci
Cenni Storici
La chiesa di Sant’Antonio Abate è situata ad occidente dell’antico borgo di Palestrina, all’interno di una piccola piazza. L’impianto principale risale all’epoca di Stefano Colonna, periodo in cui era cardinale Giorgio Fieschi (1449/1453). Annesso alla chiesa è il convento dei Religiosi Carmelitani che precedentemente era abitato dai Romiti del Monte Carmelo. Nel 1620 tornarono ad occuparsi del Convento di Palestrina e con l’aiuto generoso di Francesco Colonna, spese circa cinquantamila scudi per ampliare il giardino, arricchire una scelta libreria, ma soprattutto fece demolire la chiesa precedente costruendone una, su progetto di Orazio Turriani, con cappelle ornate di marmi per lo più trovati fra gli avanzi dell’antico Serapio. Fu terminata nel 1623, anno in cui egli morì, e consacrata nel 1626 da mons. Cacucci, arcivescovo di Efeso, su ordine dal card. Domenico Ginnasi. La chiesa, che venne eretta in parrocchia nel 1802, ha una sola navata ampia e luminosa, fiancheggiata ai lati da sei cappelle, tre per parte, il presbiterio, un tempo chiuso da balaustra, coro e sagrestia. E’ ricca di marmi pregiati, provenienti in gran parte dagli avanzi dell’antico tempio di Serapide, e di stucchi dorati; è dotata di confessionali settecenteschi, del coro in noce, con due ordini di sedili, opera di Giovanni Mandelli, e di un moderno organo a canne, in sostituzione del precedente, gravemente danneggiato dal tempo e dagli eventi bellici dell’ultima guerra. Partendo dall’entrata della chiesa, a sinistra la prima cappella è dedicata al Crocifisso, di cui è la pala in tela dell’altare. Ai lati del Crocifisso sono ambientate le figure di Santa Teresa d’Avila e di Santa Maria Maddalena dei Pazzi. La seconda cappella è intitolata a Sant’Alberto di Sicilia con pala d’altare del Santo carmelitano. I due dipinti delle pareti laterali rappresentano Sant’Avertano e il beato Franco di Siena, ambedue carmelitani. La terza cappella è quella della Confraternita dello Scapolare: sodalizio già esistente prima del 1550 e che aveva ubicato fuori della chiesa il suo oratorio, il quale fu completamente distrutto dagli ultimi eventi bellici. L’altare maggiore è sovrastato dall’immagine della Madonna del Carmine dipinta su tavola e risalente al 1570. Ai lati del presbiterio due monumenti funebri di marmi policromi: a sinistra di chi guarda quello che ricorda il padre Sebastiano Fantoni; a destra quello del carmelitano Antonio Marinari, vescovo ausiliare di Velletri. Proseguendo a destra apre la serie di cappelle quella che reca la statua del Sacro Cuore di Gesù, in origine dedicata a San Nicola, vescovo di Bari, San Biagio, vescovo e martire, e San Guarino, vescovo di Palestrina. Segue la cappella dedicata a Sant’Antonio Abate, con pala d’altare del Santo, eseguita nel 1688 da Bernardino Balduino. Alle pareti laterali due dipinti: il primo riguarda Santa Maria Maddalena, il secondo San Pier Tommaso, patriarca di Costantinopoli. Conclude la serie delle cappelle quella adibita a battistero, ove sono tre dipinti: il centrale, raffigura Sant’Elia, profeta; quello sulla parete sinistra, San Vito martire; il terzo sulla parete destra, l’arcangelo Raffaele.