Pasqua, la vittoria di Cristo sulla morte

«Perché – ha detto monsignor Parmeggiani ai presenti nella sua omelia – invece che rimanere chiusi nei nostri piccoli mondi che escludono di fatto tante volte Dio dalla propria vita non usciamo per lasciarci incontrare da Lui e vivere da credenti?»

La scorsa domenica si è celebrata la santa Pasqua, la solennità più importante nella vita di noi cristiani. Dopo la Veglia nella cattedrale di San Lorenzo in Tivoli durante la notte del Sabato Santo, il Vescovo Mauro ha poi presieduto la Santa Messa Pasquale nella Cattedrale di Sant’Agapito Martire a Palestrina.

Nell’atmosfera intima della basilica, il Vescovo ha ricordato la vittoria sulla morte di nostro Signore Gesù Cristo, ed è stato proclamato il Vangelo della Resurrezione nel quale è Maria di Magdala la prima a venire a conoscenza dell’accaduto e con gioia e incredulità va a raccontarlo alla comunità.

D’impatto è stata sicuramente l’omelia, in cui il Vescovo ha proposto una serie di riflessioni e quesiti con l’obiettivo di riflettere sulle crisi contemporanee: «In questo tempo pieno di calamità e di guerre, di mancanza di fede se non in ciò che sperimentiamo, come veniamo noi a questo “primo giorno” a questa nuova creazione inaugurata da Dio? Maria di Magdala aveva un grande desiderio di sentirsi nuovamente amata dal suo Signore, Pietro e Giovanni vedono, osservano e poi Giovanni “vide e credette!”. Noi abbiamo questo desiderio? Perché invece che rimanere chiusi nei nostri piccoli mondi che escludono di fatto tante volte Dio dalla propria vita non usciamo per lasciarci incontrare da Lui e vivere da credenti?»

Una celebrazione tanto sentita quanto semplice, vissuta nella fede e accompagnata dalla meravigliosa voce di suor Alessia Pantaleo, direttrice del coro diocesano di Palestrina, che, con grazia e delicatezza, ha sorretto nella preghiera la comunità dei fedeli.

Marta Cecconi