Per guarire le ferite dell’affettività

Dopo il grande successo dello scorso anno, la Pastorale Giovanile Vocazionale propone un nuovo percorso sull’affettività. Domenica 5 febbraio, si è tenuto il primo incontro alla presenza del Vescovo Mauro Parmeggiani nella Parrocchia di San Giuseppe Artigiano di Villanova di Guidonia, quest’anno il tema sarà la guarigione delle ferite dell’affettività.

Per un processo di guarigione da dove si parte? Qual è il primo passo di un processo di guarigione? Visto che Gesù per altro è venuto per i malati e non per i sani. E da che cosa si parte? Queste alcune delle domande che don Daniele Masciadri ha posto ai nostri giovani.

Per guarire bisogna partire da una buona diagnosi. C’è qualcosa del nostro “io” che va messo in discussione, capire cosa dobbiamo lasciare che Dio tocchi con il suo amore. Il primo passo, se vogliamo una diagnosi ben fatta, sarà comprendere i sintomi. La cosa che non funziona da cosa viene? Noi ci incentriamo sugli atti sbagliati, i peccati ma dobbiamo imparare ad analizzare l’inizio del processo cioè il pensiero che fa nascere un atto sbagliato. Gli atti concreti hanno una radice, se io tolgo un sintomo e non tolgo il male non guarisco. Cerchiamo di amare meglio e abbiamo le nostre strategie, le nostre cure, le nostre salvezze alle nostre idee di salvezza. Finché noi siamo affezionati alle nostre strategie non possiamo guarire.

Un esempio ci viene dato dal Vangelo di Marco 5, 21-34, dove viene raccontata la storia di una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale ripercorre queste tappe, che va da Gesù dopo aver speso tutti i suoi beni dietro dei medici inetti, che non l’hanno salvata. Abbiamo tutti bisogno di essere curati, perché abbiamo tutti bisogno di amare meglio, lasciamo che il Signore ci curi profondamente. Per avere successo nella vita, in qualsiasi campo e strada che uno sceglie, è importante che ci sia un’affettività risolta per avere una vita felice. Vi aspettiamo numerosi al prossimo appuntamento che si terrà domenica 12 febbraio.

Alessandra Dottarelli e Chiara Marchionni