Perfectae Caritatis: l’approfondimento sul rinnovamento della vita religiosa

Si è concluso venerdì, 2 giugno, con il focus sul decreto conciliare sul rinnovamento della vita religiosa, a cura di p. Antonio Coppola cp e sr Annunziata Remossi omvf, il percorso in sei tappe, I venerdì del Concilio, organizzato in occasione dei 60 anni dell’apertura del Vaticano II

Il 2 giugno 2023, nell’ambito dell’iniziativa diocesana rivolta all’approfondimento dei documenti del Concilio Vaticano II, è stato presentato il Decreto Perfectae Caritatis (PC), sul rinnovamento della Vita Religiosa (28 ottobre 1965). Per comprendere pienamente il valore di questo Decreto conciliare è necessario leggerlo alla luce della Costituzione Dogmatica Lumen Gentium (LG).

Il Concilio Vaticano II, nel Capitolo VI della LG, presenta la riflessione teologica sulla vita consacrata, in cui mostra che «il raggiungimento della carità perfetta per mezzo dei consigli evangelici trae origine dalla dottrina e dagli esempi del divino Maestro ed appare come un segno eccellente del regno dei cieli […].

Lo stesso Concilio intende occuparsi della vita e della disciplina di quegli istituti, i cui membri fanno professione di castità, di povertà e di obbedienza, e

provvedere alle loro necessità secondo le odierne esigenze». (PC 1).

Affinché possa realizzarsi un adeguato rinnovamento della vita religiosa il Decreto conciliare presenta i principi sulla base dei quali esso dovrà attuarsi.

Il primo principio è la norma fondamentale e la regola suprema di ogni vita consacrata: seguire Cristo come viene insegnato dal vangelo (PC 2a).

Il secondo riguarda la fisionomia propria di ogni istituto: la sequela di Cristo deve essere vissuta e resa feconda dalla fedeltà allo specifico carisma dell‘istituto (PC 2b). 

Il terzo è ecclesiale: la vita religiosa appartiene inseparabilmente alla vita e alla santità della Chiesa (cf. LG 44); tutti gli istituti devono inserirsi attivamente nella vita e nella missione della Chiesa, partecipando alle sue iniziative e aiutandola a raggiungere gli scopi che essa si propone nei vari campi (PC 2c).

Il quarto riguarda la formazione dei membri: dovrà essere rispondente alla missione che essi devono svolgere, attenta ai segni dei tempi, alle necessità della Chiesa, per poter «rettamente giudicare le circostanze attuali del mondo secondo i criteri della fede» (PC 2d).

L’ultimo criterio esprime la condizione primaria di ogni forma di progresso: «le migliori forme di aggiornamento non potranno avere successo, se non saranno animate da un rinnovamento spirituale, al quale spetta il primo posto anche nelle opere esterne di apostolato» (PC 3e).

Si tratta di principi che hanno consentito il rinnovamento della vita consacrata negli anni del post concilio e continueranno ad essere faro per un cammino verso la piena conformazione a Cristo, cammino che non avrà mai fine.

Annunziata Remossi, omvf