«Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace»

Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e in apertura del tempo Giubilare, il 1° gennaio si è celebrata anche la Giornata Mondiale della Pace, giunta alla sua 58sima edizione e il tema scelto dal Santo Padre Francesco per questo Anno di Grazia è: Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace. Nella tradizione giudaica il corno di ariete (yobel) ogni 49 anni ne annunciava uno di clemenza e liberazione per tutto il popolo.

Quel suono ricordava che nessuna persona viene al mondo per essere oppressa, perchè siamo tutti figli dello stesso Padre, nati per essere liberi secondo la volontà del Signore. Al posto del corno il Santo Padre ci chiede di metterci in ascolto del grido disperato di aiuto che si leva da più parti della terra e che giunge fino a Dio.

Tutti siamo chiamati a farci voce di tante situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo: tanti sono i conflitti che flagellano l’umanità ma nella sua misericordia infinita il Signore non abbandona gli uomini che peccano contro di Lui, anzi, conferma il dono della vita con il perdono e la salvezza, offerta a tutti mediante Gesù.

Basterebbe fermarsi solo un attimo all’inizio di questo anno e pensare alla Grazia con cui ogni volta Egli ci perdona condonando i nostri debiti.

Il Papa suggerisce tre azioni che possono ridare dignità e speranza a popolazioni intere: innanzitutto, la riduzione consistente del debito internazionale che grava su molte Nazioni; l’impegno a promuovere il rispetto della dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale e l’eliminazione della pena di morte; la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e promuova lo sviluppo sostenibile. Il Papa ci invita a cercare quella pace vera che Dio dona ai cuori disarmati, capaci di superare lo sconforto per costruire nuovi cammini di speranza.

Ivana Imperatori