«Ripartiamo dagli adulti»

Come possono annunciare la Fede agli adulti, i catechisti e gli accompagnatori in questo nostro mondo così complesso? Condividendo la propria esperienza a partire da loro stessi, per rendere l’annuncio incarnato dentro una storia di umanità, presentandosi all’altro non per proclamare che Dio esiste, ma per affermare: «Io l’ho incontrato e te lo condivido».

Questo l’obiettivo del percorso formativo che l’Ufficio catechistico diocesano, guidato da don Gianluca Zelli, ha proposto ai catechisti e accompagnatori della Diocesi di Tivoli e di Palestrina nell’intera giornata di sabato 9 novembre scorso. I numerosi partecipanti provenienti dalle diverse comunità del territorio, sono stati gentilmente accolti negli ambienti della parrocchia di San Giuseppe Artigiano in Villanova di Guidonia per ascoltare il prof. Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva, conferenziere molto appassionato e grande esperto di dinamiche educative nel campo della psicologia infantile e adolescenziale.

Don Gianluca Zelli ha aperto i lavori ricordando ai presenti l’importanza del loro servizio di evangelizzazione all’interno di tre cornici di riferimento fondamentali: i due documenti del Vescovo Mauro Parmeggiani, Cristiani non si nasce ma si diventa e All’improvviso dal cielo, e il Cammino sinodale che la Chiesa sta percorrendo, in quanto dimensione costitutiva della Chiesa stessa.

All’interno di questi tre ambiti, il modus operandi è uno solo, quello che Gesù ci ha insegnato nel suo Vangelo: la relazione. Se non diventiamo capaci di tessere relazioni umane, il nostro annuncio continuerà ad essere disincarnato e lontano dai cuori di chi ci ascolta.

Il professore Aceti, ha subito posto un interrogativo: chi sono gli adulti? Per spiegarlo si è ricollegato all’immagine del mare che nelle sue profondità non muta la sua struttura, mentre in superficie è solcato dai venti che lo agitano fino a renderlo burrascoso: l’adulto è rappresentato dalla barca che solca quel mare. Non è semplice condurla in porto ed è per questo che occorrono adulti preparati per affrontare la tempesta. Dio chiama l’adulto catechista e l’adulto accompagnatore per uno scopo: imparare ad amare l’altro, perché è quando siamo capaci di amare che possiamo dirci adulti. E siamo capaci di amare quando riusciamo a trasformare il nostro sé per un bene più grande.

Siamo adulti quando riusciamo a gestire situazioni complesse, creando armonia intorno a noi. Come? Con un ascolto maturo che lascia spazio all’altro, con l’utilizzo di un linguaggio empatico, con la capacità di sacrificarsi e con il desiderio di portare luce nel mondo. Viviamo anche noi il nostro esodo biblico e come Mosè attraversiamo il deserto avvertendo la nostalgia di un passato che ci sembrava più sicuro e ordinato. La nostra epoca digitale e virtuale viaggia velocissima e l’avvento dei social ha completamente rivoluzionato le nostre esistenze e il nostro linguaggio. L’influencer è divenuto il personaggio del momento, in grado di “influenzare” le scelte di un pubblico vastissimo.

È lui oggi che educa e a governare il mondo ci sono un’infinità di emozioni vissute al massimo grado, perché mancano modelli identificativi. Non possiamo tornare indietro al modello del padre autoritario che tarpava le ali della creatività, ma allo stesso tempo non possiamo prendere a modello la figura del padre moderno, eterno adolescente, lassista e senza regole. L’adulto cristiano fatica in questo mondo, così come faticò Mosè nell’Esodo. Ma nel rapporto con Gesù ogni fatica acquista un significato diverso.

Il prof. Aceti vede nel catechista un’alta vocazione, una risposta coraggiosa e nobile alla chiamata di Dio. Non dobbiamo cedere allo scoraggiamento, ma dobbiamo attingere forza dalla Preghiera e dalla Parola di Gesù che dice: Io ho vinto il mondo! L’UCD ha programmato un secondo incontro per lunedì 18 novembre, online, dalle 20.30 alle 22, sempre con il prof. Ezio Aceti che spiegherà come annunciare la fede all’adulto in base ai contenuti, allo stile e alle modalità. 

Ivana Imperatori