Saluto alle Autorità e al Popolo Prenestino

Palestrina, Sagrato della Cattedrale di Sant’Agapito, Mercoledì 17 aprile 2019

Signor Commissario Prefettizio, Signori Sindaci, illustri autorità civili e militari, cari cittadini dei 18 Comuni del territorio diocesano!

Grazie per le parole rivoltemi e per la vostra accoglienza in questo territorio che da oltre un anno e mezzo ho imparato – almeno grossolanamente – a conoscere e nel quale oggi vengo come Vescovo.

Le parole augurali che mi sono state rivolte desidero fin d’ora assumerle come programma per il mio servizio tra voi.

Sono pienamente consapevole che vengo a Palestrina in un momento storico speciale per l’Italia e anche per le nostre terre. L’individualismo crescente, le grandi disuguaglianze sociali, la solitudine di molti che progressivamente giungono alla disperazione, la povertà dilagante, la disgregazione della famiglia – prima e fondamentale cellula della società –, la mancanza di lavoro, insieme a tutti i problemi che vivono i giovani ai quali spesso noi adulti abbiamo tolto la speranza, la possibilità di sognare e di progettare un futuro certo, impongono alle Istituzioni e quindi anche alla Chiesa e a me in quanto Vescovo, di stringere un patto educativo che Lei, Signor Commissario, ha giustamente chiamato “alleanza etica”.

Pur nel rispetto delle singole sensibilità ed opinioni vorrei proprio mettermi a servizio di questo progetto in un costante e fecondo dialogo con tutti consapevole però – affinché il dialogo sia vero – della mia identità e dell’identità della Chiesa che sono stato chiamato a servire. Da soli non riusciamo più a fronteggiare il nuovo che avanza. Un nuovo che un tempo salutavamo con speranza perché fondato su valori condivisi che rimandavano ad una cultura cristiana che soggiaceva al nostro vivere e aveva dato a tutti benessere interiore e sociale, ma che oggi guardiamo con preoccupazione in un mondo dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, ove prevale la cultura dello scarto, il non rispetto del creato e le biotecnologie, l’intelligenza artificiale e le nuove scoperte dell’uomo – che tende sempre più a vivere come se Dio non esistesse – mettono a rischio la vita, la dignità della persona, la nostra convivenza, la salvaguardia del creato.

Cari concittadini – permettetemi di sentirmi da oggi, a pieno titolo uno di voi – lavoriamo insieme per il bene comune! La Chiesa ha ancora da dire qualcosa di significativo alla società! Anzi, più che dire, deve e vuole mettersi in gioco per la salvezza dell’uomo, di tutto l’uomo e di ogni uomo.

Pensando in particolare ai giovani: certamente hanno le loro fragilità ma vorrei anche spezzare una lancia a loro favore poiché se ci daremo da fare insieme per loro e con loro essi potranno sviluppare tante potenzialità che spesso il mondo degli adulti tende a sopprimere per timore che ci sorpassino in lungimiranza e progettualità. La Chiesa, fin dagli albori del cristianesimo, ha sempre conosciuto giovani, come il patrono di Palestrina, il giovane martire Agapito, pieni di coraggio, di senso del vero e del giusto, del bene che riempie la vita. Ed anche oggi mi pare di scorgere qualche segnale di speranza proprio tra loro. Penso, ad esempio, alla sedicenne svedese Greta Thunberg, che ha smosso tantissimi suoi coetanei in tutto il mondo per stimolare gli adulti che detengono il potere ad affrontare con reali politiche la questione climatica mondiale. Penso al quindicenne di Torre Maura che nei giorni scorsi, con pacatezza, ha invitato a non prendersela con le minoranze. Penso ancora a Nicolò che si è offerto in cambio dei propri compagni, sul bus pieno di scolari nei pressi di Crema, preso in ostaggio da uno squilibrato; e con lui a Ramy che ha avvertito le forze dell’ordine di quanto stava accadendo pur incorrendo nel pericolo di essere scoperto.

Sono segnali che fanno ben sperare! A questi giovani dobbiamo dare spazio, renderli protagonisti del nostro presente e del nostro futuro!

Lavoriamo insieme! Sì, lavoriamo insieme per un mondo più buono e tollerante, meno corrotto, più giusto e rispettoso dell’uomo. Lavoriamo insieme per difendere e promuovere la vita! In questo impegno sappiate sempre che il Vescovo e la Chiesa sono e saranno alleati di tutti coloro che vorranno condividerlo.

Grazie ancora a tutti. Ora andiamo a celebrare la Santa Messa. E che Dio benedica il cammino che iniziamo insieme e tutto il territorio e gli abitanti – in particolare i più fragili – dei Comuni della Diocesi di Palestrina!

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina