San Giuseppe Artigiano alle Mole in Paliano

Correva l’anno 1981 quando Mons. Renato Spallanzani vescovo della Diocesi si Palestrina, durante la visita pastorale pasquale nelle parrocchie della Diocesi, a lui affidate, visita Paliano e nel giro dedicato alle contrade della parrocchia di S. Anna, giunge in località Mole , già allora popolosa frazione , divisa in 6 sotto-contrade.

Si ferma a chiacchierare con alcuni abitanti, accompagnato dal parroco Don Natale Fianco e percepisce che per gli abitanti di queste contrade partecipare alle funzioni liturgiche non è cosa facile.

Il paese dista circa 4 Km e la partecipazione alla messa domenicale è quasi impossibile se non si ha un mezzo proprio. Sua eccellenza allora si dà subito da fare e affida ad un giovane sacerdote, già inviato come aiuto- parroco presso la chiesa di S.Anna, don Gianni Didomenicantonio, le anime di queste contrade. Ogni domenica il giovane sacerdote visiterà e celebrerà la Santa Messa per gli abitanti delle Mole in spazi all’aperto oppure in locali messi a disposizione dalle famiglie volenterose. Tra queste ve ne è una la famiglia del Borgia Giuseppe, al quale lo stesso vescovo si rivolge, accompagnato da mons. Giuseppe Di Lolli, allora parroco della parrocchia di S. Andrea Apostolo, il quale avendo dei locali liberi li mette a disposizione del sacerdote per le attività domenicali e non solo. Una stanza viene adibita a cappella. Passa qualche mese e sua Eccellenza torna a far visita ai cittadini della contrada.

Parla con loro e non ancora soddisfatto si rende conto che la popolosa frazione ha bisogno di una chiesa e allora si mette in cerca di un terreno adatto per far nascere una chiesa, torna a parlare con alcune famiglie del luogo e dopo alcuni incontri il Borgia Giuseppe si rende disponibile a mettere a disposizione una parte di terreno, di sua proprietà, in via Costa Croce. Il luogo sembra essere il più adatto, poiché si trova nella frazione più popolosa ed inoltre ospita una vecchia casa, appartenuta ai genitori del Giuseppe Borgia. La famiglia del Borgia decide di donare parte del terreno e parte della casa da lui ereditata e si impegna a parlare e coinvolgere anche gli eredi di una sorella e fratello a cedere la loro parte di fabbricato, affinché potesse esser realizzata la chiesa. Sentita la buona volontà il Vescovo decide già il nome della futura chiesa, sarà dedicata a San Giuseppe Lavoratore, in onore di Giuseppe agricoltore, per ringraziarlo della sua disponibilità.

Il tempo passa e come ogni opera servono buone risorse per la sua realizzazione e la comunità di Mole continua ad usufruire della piccola stanza adibita a cappella.

Si fanno attività di doposcuola e catechesi per i ragazzi, il giovane don Gianni dopo qualche anno viene sostituito da un altro sacerdote don Gianni Fiasco, che dividendosi tra Sant’Anna e la cappella a Mole avvia attività oratoriali per i ragazzi di Mole, come cineforum in spazi all’aperto, si organizzano gite e campeggi, partite di pallone e si avvia una prima forma di attività di associazionismo per organizzare eventi, in particolare la festa dedicata a san Giuseppe.

Il lavoro è tanto ma tanta è anche la volontà di partecipazione e volontariato degli abitanti delle contrade Mole. Intanto il Vescovo, accompagnato da don Giuseppe di Lolli, si attiva presso alcune famiglie facoltose del paese per reperire fondi.

Nevia Borgia e
G. Battista Ormea, parroco

1.2continua nel prossimo numero