Si è celebrata ieri, giovedì 10 agosto, a Tivoli, la festa del patrono san Lorenzo martire. Appena rientrato dal pellegrinaggio per la Giornata mondiale della gioventù il vescovo Mauro alle 18 ha presieduto con i canonici del capitolo della Cattedrale ed i sacerdoti della città e della diocesi di Tivoli e alcuni del clero prenestino la Messa solenne in Duomo. Al termine ha poi guidato la processione con le reliquie del martire per le vie del centro storico.
Rivolgendosi alle autorità, alla Confraternita di San Lorenzo e alle altre associazioni, e a tutti i fedeli nella sua omelia il Vescovo ha voluto parlare in modo particolare ai diaconi permanenti presenti, che, nella festa del santo diacono martire, nel corso della celebrazione hanno rinnovato le promesse pronunciate il giorno della loro ordinazione. Diacono vuol dire “servitore”, come Lorenzo lo è stato, a servizio del popolo e di papa Sisto II, fino a seguirlo nel martirio, così mons. Parmeggiani ha auspicato che tutti i diaconi ed ogni cristiano sia servitore dei fratelli, di tutti i fratelli.
Prendendo spunto dal Vangelo il Vescovo ha continuato la sua riflessione; come il seme nella terra l’uomo deve incarnarsi dove è, e accettare di spendersi per quel luogo che è il suo. Un riferimento il Vescovo lo ha fatto poi alla GMG, dove ha potuto stare con tanti giovani, essi hanno molti doni, ma spesso non hanno «la forza di uscire dai loro nidi» e portare frutto, di scegliere il dono ed il servizio. In questo la testimonianza di fede di Lorenzo è chiaro esempio.