San Lorenzo Martire in Zagarolo

L’attuale chiesa di San Lorenzo a Zagarolo è stata consacrata nel 1602. Al termine di Vicolo Brembi, antecedente alla chiesa attuale, esisteva una piccola chiesa sempre dedicata a san Lorenzo. Ne rimangono alcuni affreschi su pareti di abitazioni private. Questa chiesetta risultava troppo piccola per la popolazione. Il duca Ludovisi ne ordinò una nuova, più grande, con la facciata prospiciente l’attuale Piazza G. Marconi. Fino al 1956 si accedeva a questa chiesa da una scala semi ottagonale. Questa rampa è stata sostituita da due accessi laterali, per restare in linea con gli stessi accessi del Palazzo Comunale e del Palazzo delle carceri dei principi Colonna e Rospigliosi. La facciata della chiesa è ornata dagli stessi motivi in tufo che ornano la facciata della Ss.ma Annunziata, sempre a Zagarolo, motivi disegnati da Lorenzo Binago barnabita. La pianta è a croce latina con orientamento nord-ovest sud-est. Come tre su quattro chiese di Zagarolo l’edificio è sormontato da una cupola semisferica, ma ottagonale esternamente. Alcuni dipinti notevoli: un trittico del quindicesimo secolo: il Redentore tra S. Pietro e Paolo, la Madonna del Carmelo, l’Estasi della Maddalena, l’Adorazione dei Magi, Maria con san Giuseppe Calasanzio. Due confraternite storiche hanno la loro sede in questa chiesa: la Confraternita di San Lorenzo e quella della Natività. Da subito dopo la costituzione della Azione Cattolica in questa parrocchia ne è esistito sempre un folto gruppo. Infine quasi tutti i ragazzi/e di Zagarolo sono passati ed hanno giocato nel cortile delle Suore Canossiane, dove, specialmente dopo il Concilio, hanno frequentato il catechismo in preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima. Tutti e tutte, diventati adulti, ne parlano con affetto. Abbiamo grandi e belle chiese, non abbiamo locali dove insegnare catechismo e, prima di tutto non abbiamo catechisti o catechiste: siamo vicini al tempo in cui i genitori (padri e madri) dovranno insegnarlo ai loro figli in prima persona: non demandarlo ad altri!

Ubaldo Quondamcarlo