Il giorno 18 novembre in occasione dei festeggiamenti per i 160 anni della fondazione del Concerto Bandistico di San Polo dei Cavalieri, avvenuta nel 1863, è stata inaugurata la Casa della Musica. Luogo accogliente dove tutti potranno svolgere attività musicali e culturali, ma anche luogo dove sono esposti foto, riconoscimenti e materiali che testimoniano la storicità del Concerto Bandistico che da oltre un secolo ha mantenuto inalterata la sua attività con finalità culturali, artistiche e sociali. All’inaugurazione erano presenti tutte le autorità: il sindaco, il vicesindaco, il maresciallo dei carabinieri e il parroco don Gaetano Maria Saccà, che con la benedizione ha consacrato il momento storico vissuto, confermando con le sue parole il valore essenziale della musica per una comunità: «un paese senza musica è come un uomo senza respiro».
I festeggiamenti sono continuati il giorno dopo nella chiesa di San Nicola, in onore di Santa Cecilia protettrice della musica, con la Messa seguita subito dopo dal concerto diretto dal maestro Guglielmo De Luca. Ospite d’onore il maestro Maggiore Pantaleo Leon Franco Cammarano, direttore della Banda musicale dell’Aeronautica Militare.
Il Concerto Bandistico di San Polo nell’arco del tempo ha avuto alti e bassi, superando sempre le difficoltà e mantenendo l’entusiasmo e la passione che lo contraddistinguono con il supporto che i sampolesi hanno sempre dimostrato per la loro banda. Il Concerto Bandistico si è sempre avvalso di un comitato di gestione composto da un presidente, che attualmente è Francesco Giubilei, e dal capobanda, che ne cura la formazione e la direzione artistica, ruolo svolto dal maestro Filoni, che è anche vicesindaco. Bisogna anche ricordare le tantissime attività che ha svolto la Banda in diverse occasioni importanti, ne elenchiamo solo alcune: in Piazza di Spagna (1999), San Pietro per il Giubileo del 2000 davanti a Papa Giovanni Paolo II, all’altare della Patria nel 2001. Sempre presente in tutte le attività religiose, sociali e culturali, in alcuni casi anche funebri, dimostrando sensibilità e interessi su vari fronti.
Tutto ciò ha dato molto a tanti giovani di avvicinarsi alla musica e fare emergere anche dei talenti che altrimenti non si sarebbero sviluppati, creando così anche delle possibilità formative e lavorative. Nel tempo intere generazioni e nuclei familiari si sono succeduti mantenendo quello spirito aggregante e coinvolgente che riesce a creare la musica. Non a caso il pittore Kandinsky così la definisce: «la musica è la forma di arte più spirituale».
Infatti attraverso l’ascolto la sua vibrazione arriva direttamente al cuore centro dei sentimenti scavalcando l’aspetto razionale pertanto essa è fondamentale in un’epoca come la nostra basata troppo sul materialismo.
Grazia Maria Urzì