Santa Maria agli Arci

Le origini di questa parrocchia risalgono al 1959, quando il vescovo mons. Luigi Faveri su richiesta di mons. Giovanni Troiani, parroco di San Michele Arcangelo in Tivoli, la rese vicaria curata autonoma e indipendente dalla stessa e, il 1° luglio del 1960, nominò primo parroco di questa piccola borgata don Paolo Romanelli. In quel periodo erano presenti circa un centinaio di famiglie che avevano bisogno di essere assistite spiritualmente, vista la distanza di oltre due chilometri dalla parrocchia di San Michele Arcangelo. Solo nel 1986 il vescovo mons. Guglielmo Giaquinta la rese parrocchia con il titolo di Santa Maria agli Arci, affidando la comunità al parroco don Bruno Leone. La comunità con il passare degli anni si è ingrandita e si sparsa a tal punto da avere famiglie residenti nei territori comunali di Tivoli, Castel Madama, fino a raggiungere il comune di San Gregorio da Sassola. Ad oggi la popolazione residente è di circa 3000 abitanti.

La comunità non ha una chiesa come ce ne sono dalle nostre parti, ma una piccola cappella, intima e graziosa, ricavata da una ex casa cantoniera. La speranza è quella di vedere sorgere un nuovo luogo di culto, capace di offrire spazi adeguati per la liturgia ma anche per le attività della comunità, che ad oggi sono molto limitate. Non abbiamo opere artistiche, abbiamo solo una raffigurazione della Vergine Maria venerata con il titolo di Sancta Maria Arcuum, esposta alla venerazione in Chiesa dal 7 ottobre del 2018. Questa immagine riproduce un dipinto mariano presente sotto l’arco romano e risalente al XIII secolo, appartenente alla scuola di Jacopo Torriti.

Oggi, di questa antica immagine, resta ben poco se non qualche leggera traccia sulla parete dell’arco. Le realtà che animano la vita della comunità sono diverse, sono attivi percorsi di catechesi, la confraternita di Santa Maria agli Arci, il coro parrocchiale, il servizio Caritas e il laboratorio Santa Marta e come ogni realtà parrocchiale, anche noi stiamo facendo i conti con questa pandemia che non ha più consentito lo svolgimento regolare di tutte le attività che si vivevano, attività che aiutavano anche il quartiere ad avere in parrocchia un punto di riferimento: per gli incontri, per le feste dei bambini, la palestra per la ginnastica dolce e il teatro. La carenza di servizi e l’assenza di luoghi di aggregazione nella nostra zona compromettono molto la vita sociale tra le persone, favorendo purtroppo l’isolamento e l’anonimato. Le solennità del Signore che si vivono durante l’anno liturgico scandiscono il cammino della comunità e, quando la liturgia celebra qualche festività della Santa Madre di Dio, ci si impegna nel viverle con particolare attenzione.

Il giorno dell’Immacolata Concezione è uno di questi momenti particolari dove la comunità, dai più piccoli ai più grandi, si ritrova come un’unica famiglia per rendere grazie a Maria per il suo “Sì” alla chiamata del Signore. Dopo la celebrazione della Messa, ci si mette tutti in cammino per raggiungere un’ edicola della Madonna presso l’arco romano e vivere un momento di preghiera e di affidamento della comunità alla Vergine Santa. Il mese di maggio è un altro momento particolare, proprio perché è mese dedicato a Maria, durante il quale, attraverso la preghiera del Rosario, ci lasciamo educare da Lei per vivere i misteri del suo figlio Gesù. L’ultimo sabato del mese la celebrazione eucaristica conclude questo tempo di grazia e, al termine della liturgia, la preghiera prosegue con la processione in cui l’immagine di Sancta Maria Arcuum viene portata lungo le vie della nostra comunità.

Sappiamo che come comunità parrocchiale abbiamo ancora molta strada da fare, tanto ancora da formarci alla scuola del Vangelo, ma con la grazia di Dio e l’intercessione di Maria, ci mettiamo in cammino fiduciosi e certi anche del sostegno e della preghiera di tutte le altre comunità ecclesiali, nostre sorelle nella fede.

Andrea Pasquali, parroco