Sulla parte più alta della rocca svetta imponente la chiesa di Santa Maria Assunta che dà il nome alla parrocchia di Rocca Santo Stefano. Le prime notizie di riscontro della sua esistenza, come risulta da alcune pubblicazioni, risalgono al 1640. In questa data si presentava piccola, di rozza struttura e oscura, poiché la luce entrava soltanto da una finestra situata sopra la parete d’ingresso. Il pavimento e il tetto erano in laterizio e vi era una sola porta presso il campanile, le cui pareti erano all’interno della chiesa occupando una parte di essa. È nel 1749 che si ha la ricostruzione della chiesa sull’impianto della precedente sul disegno dell’architetto Aristide Pozzi, conventuale, in stile tardo barocco, “…. di ordine composito, simile alla chiesa delle Stimmate di Roma….” come si legge in un ragguaglio, presente nell’archivio parrocchiale, datato all’incirca 1830.
La nuova chiesa venne costruita a spese della Comunità e delle due Compagnie del Ss.mo Sacramento e del Rosario, ne è testimonianza l’epigrafe che si può leggere all’interno, sull’arco dell’altare maggiore: Divina tantum ope et mira populi consensione (solo per opera di Dio e per mirabile collaborazione del popolo).
La struttura si presenta all’esterno con una maestosa facciata ed un campanile interamente costruiti in pietra. Al suo interno è formata da un’unica navata rettangolare, che raggiunge l’altezza di 16 m nella parte più alta della volta, e, dei cinque altari preesistenti, oggi conserva solo quello maggiore sul quale campeggia la tela del XVIII secolo della Madonna Assunta tra Santo Stefano e San Benedetto. Ove erano situati i quattro altari laterali si conservano altrettante tele raffiguranti la Madonna del Rosario con san Domenico e santa Caterina (XVIII sec.) e il Transito di San Giuseppe (XVIII sec.) a destra; sulla parete sinistra, il Martirio di santa Barbara (XVI sec.), di scuola umbra, e Gesù crocifisso con la Madonna, santa Maria Maddalena e san Giovanni evangelista (XVI sec.).
La parrocchia oggi conta circa 940 abitanti, dati aggiornati a gennaio 2022, che ruotano intorno ad essa con particolare interesse considerandola un centro vitale. I bambini e i giovani vengono accompagnati nel loro cammino di fede, dai sei anni sino al completamento dell’Iniziazione cristiana, da un piccolo gruppo di catechiste; è presente la Caritas per il sostegno fraterno alle famiglie più deboli, prima della pandemia molto attiva con iniziative a carattere sociale, ed un Consiglio pastorale rappresentato da tutte le realtà presenti nel territorio che, sentendo molto forte il senso di appartenenza alla propria Chiesa, è di aiuto e sostegno al parroco, oggi don Antonino Costa, per tutto ciò che concerne le attività e le proposte pastorali. Particolarmente vissuta è la devozione ai santi, in particolare al patrono santo Stefano, che si celebra il 26 dicembre e il 3 agosto (giorno del ritrovamento delle reliquie del santo) con solenni processioni che si snodano per il centro del paese e verso la chiesa a lui dedicata. Dal 2016 si è costituito un gruppo di lavoro e di studio di giovani per riscoprirne l’origine e preservarne l’identità. Non da meno è la festa dell’Assunta, il 15 agosto, con la tradizionale e suggestiva “Inchinata”. Sono le due grandi solennità intorno alle quali si sviluppa tutto il così detto “agosto roccatano” con eventi religiosi, soprattutto, ma anche gastronomici e musicali che sono apprezzati in tutto il circondario.
L’ “infiorata del Corpus Domini”, con i suoi quadri di alto spessore artistico che onorano il passaggio del Santissimo Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù, e il “presepe vivente”, che anima il caratteristico centro storico intorno alla chiesa di Santa Maria Assunta, con figuranti e cantine aperte a riprodurre l’antico villaggio di Betlemme, sono ormai di memorabile tradizione.
Daniela Proietti Mari