La chiesa di Santa Maria de Arce è una delle cinque chiese di San Vito Romano, prese il nome dalla sua posizione: arx in latino è rocca, cittadella, altura. Documenti storici fanno risalire la sua datazione al 1400, inizialmente realizzata per i militari divenne chiesa parrocchiale dopo la metà del XVII secolo.
Da un punto di vista architettonico la chiesa si presenta a tre navate; sull’altare maggiore, lo spicchio centrale della cupola, compare un angelo che incensa il paese, appena visibile. Nella parete d’altare l’Assunzione in Cielo di Maria è attribuita a Carlo Maratta (1625-1713) o alla sua scuola, mentre la Natività e l’Annunciazione nel presbiterio rispettivamente a sinistra e a destra ad Aronne Del Vecchio (1910-1998) che si stabilì in paese fin dal 1945 e che ebbe anche altre commissioni. Mentre la navata di sinistra ha una seconda porta di ingresso, in quella di destra si apre una cappella dedicata alla Passione di Cristo e nella quale è rappresentato Gesù orante nel Getsemani: per questa ragione è il luogo in cui sono allestiti i Sepolcri nella sera del Giovedì Santo.
Sviluppatosi secondo il modello dell’incastellamento, San Vito con una popolazione di 3.300 abitanti circa si estende su due centri urbani: quello medievale, al di sotto del Castello, detto nnabballe, caratterizzato dalle arenarie affioranti, dalle suggestive logge, dalla chiesa di San Biagio, e quello seicentesco, detto “nnammonte”, che dalla porta a principio del borgo Mario Theodoli risale l’abitato e dove è situata la chiesa di Santa Maria. Questo storicamente ha portato alla formazione di due parrocchie: una dedicata a San Biagio Vescovo e Martire e l’altra dedicata alla Madonna Assunta, denominata appunto Santa Maria De’ Arce. In una parrocchia il parroco è uno solo, ma nel caso di S. Vito Romano ci sono due parrocchie affidate alle cure di uno stesso parroco, don Carmelo Salis che si avvale della collaborazione del viceparroco, don Claudien Ruhumuliza. Molteplici sono le collaborazioni di cui si avvale il nostro parroco: dal consiglio affari economici che fornisce supporto all’amministra-zione dei beni appartenenti alla parrocchia, al consiglio pastorale che stila di comune accordo con il parroco il programma delle attività ordinarie delle parrocchie.
Da annoverare tra i gruppi la Caritas parrocchiale e il Banco Alimentare che contribuiscono a tutte le attività caritative della comunità tramite un approccio di incontro e di ascolto ai problemi altrui volto alla risoluzione degli stessi.
Non da meno sono tutte le altre realtà parrocchiali che si impegnano a curare e a mantenere l’amata chiesa in ogni suo aspetto: dal gruppo dei catechisti che, coadiuvati dal parroco, accompagnano i nostri ragazzi in un percorso di preparazione ai sacramenti e nella crescita spirituale; ai cori che animano con immensa passione le celebrazioni; e a tutte le persone che sostengono la chiesa nelle attività più pratiche.
Questo senso di collaborazione fa sì che Santa Maria de Arce continui a splendere nel tempo.
Alessandro De Paolis