Sant’Andrea a Gallicano ha celebrato 290 anni della consacrazione

In un clima di autenticità si rinnova dopo 290 anni la festa per la nascita della nostra chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo alla presenza del nostro padre il vescovo Mauro. Oggi, come il primo giorno allora, una grande gioia pervade il nostro animo nel varcare le porte del Signore, «sollevate o porte i vostri frontali» con un particolare e commovente pensiero perché quel giorno solenne era presente, rendendo possibile l’edificazione spirituale e materiale di questa nostra comunità cristiana, fatta da pietre materiali e vive che siamo noi.

La festa del 290° anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo ha inizio nel primo pomeriggio con la musica della nostra banda parrocchiale e l’organizzazione di un laboratorio in collaborazione con l’associazione culturale Mira all’eccezione ed i catechisti che hanno accolto nel oratorio Carlo Acutis ragazzi, bambini e genitori. “Fanco a fianco” per creare fra colori e foto il ricordo della nostra chiesa, con le 12 croci in pietra intarsiate, poste sulle colonne che sorreggono l’edificio, a simboleggiare che la Chiesa è formata sulla testimonianza e la predicazione degli Apostoli, i quali hanno dato la propria vita per Gesù Cristo.

Per tradizione davanti a queste croci sono stati accesi dei lumini. A fine laboratorio con la gioia di tutti i presenti il parroco don Luigi Proietto ha benedetto i quadri, prima di prepararci alla Messa. Alle 18 il vescovo Mauro ha presieduto la Messa, concelebrata dal nostro parroco don Luigi e da don Ludovico Borzi, gallicanese. Ha accompagnato la liturgia con il nostro antico organo suor Alessia Pantaleo.

In un clima di preghiera e ascolto, attorniati da immagini che ci ricordano la Vergine Maria, il nostro Vescovo nell’omelia ha ricordato di ringraziare Dio per quelle prime pietre vive per aver dato la testimonianza della propria fede.

Nel Vangelo proclamato Zaccheo, piccolo e fragile peccatore, ha il coraggio di ospitare Gesù a casa sua. Gesù Chiama non i perfetti, ma i peccatori. Dopo la benedizione impartita dal Vescovo, la comunità tutta viene accolta all’uscita ancora con la musica della Banda parrocchiale, nel segno della gioia la parrocchia è un “sicomoro”, dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro, dice Gesù. Grazie a Sua Eccellenza per le sue preziose parole di sostegno alla comunità parrocchiale Arrivederci ai prossimi festeggiamenti dei 300 anni.

Fabio Checchini