Convegno Interdiocesano di Tivoli e di Palestrina, Cinema Teatro Giuseppetti (Tivoli, venerdì 18 ottobre 2019)
Intervento introduttivo
Cari amici,
per la prima volta le rappresentanze dei fedeli laici delle nostre Parrocchie, dei presbiteri, dei diaconi, delle religiose e dei religiosi, si trovano insieme, dopo l’unione in persona episcopi delle Diocesi di Tivoli e di Palestrina decisa da Papa Francesco il 19 febbraio scorso ed effettivamente iniziata con l’inizio canonico del mio ministero episcopale nella Diocesi Prenestina il 17 aprile 2019.
Vi saluto tutti con affetto paterno e fraterno insieme a cominciare dai miei due Vicari Generali: Mons. Felicetto Gabrielli, per Palestrina e Mons. Benedetto Serafini, per Tivoli.
L’unione delle Diocesi che inizialmente io stesso ho considerato con qualche perplessità, man mano passa il tempo la vedo invece come una provvidenziale opportunità che il Signore ci concede per rimotivarci nell’oggi della storia, di questa nostra storia di cui non dobbiamo mai stancarci di considerarci ed essere protagonisti attivi, per lavorare insieme a servizio dell’annuncio del Vangelo in queste nostre terre di profonda tradizione cristiana ma che se non ci vedono attivamente e fraternamente impegnati quali “discepoli-missionari” di Cristo rischiano di rimanere retaggio della nostra cultura globale dove pare affermarsi non tanto una “ostilità” verso il Dio di Gesù Cristo e la sua Chiesa, quanto una “indifferenza” che progressivamente ha portato e porta a vivere “come se Dio non esistesse”.
In queste terre dove – lo ripeto spesso quale battuta ma … un po’ ci credo… dove il Concilio Vaticano II pare sia passato di notte… e quindi senza fare i gravi danni del post Concilio ma senza nemmeno aver scosso più di tanto i fedeli nell’assumersi una presa di responsabilità in virtù della propria chiamata a vivere appieno il sacerdozio comune dei fedeli derivante dal Battesimo – questo momento storico ed ecclesiale vorrei vederlo come uno stimolo per rimotivarci, riscoprire la bellezza del sacerdozio comune dei fedeli, del praticare una pastorale integrata, di comunione, di stile sinodale, accogliendo con gioia e stupore le ricchezze che ciascuno porta in sé per metterle a servizio gli uni degli altri all’interno ma anche all’esterno delle nostre comunità cristiane affinchè tutti, anche chi non sta volentieri sotto l’ombra del campanile, vedendo comunità cristiane rinnovate e guardando a come si può essere corresponsabili dell’annuncio della gioia del Vangelo in esse si sentano attratti per partecipare attivamente alla ricerca e all’incontro con Dio che in esse si vive e alla conseguente o contemporanea opera missionaria-apostolica non tanto tesa ad occupare spazi ma a far partire, crescere e maturare processi di avvicinamento a Cristo e alla Chiesa.
A tale scopo mi sono permesso di scrivere alle comunità alle quali apparteniamo alcune Linee Pastorali per stimolarci tutti nel richiamare i perché della missione per poi passare da una missione più “ad intra” ad una più “ad extra” tramite un processo di autentica “conversione pastorale” che desidererei tanto si realizzasse in ogni nostra comunità e ancor prima nel cuore di ogni singolo appartenente alle nostre Chiese.
Importante per la missione e la credibilità del missionario è imparare – anzitutto noi – cosa vuol dire essere cristiani chiamati a vivere in una Chiesa-fraternità di uomini e donne in permanente stato di missione per rendere ragione della nostra speranza a un mondo che pare vivere come se Dio non esistesse ma che in fondo sempre lo cerca.
Gli eventi del 350° della dedicazione della Cattedrale di Tivoli e l’apertura dell’Anno Giubilare al quale ci prepariamo a partire da stasera e inizieranno il 27 ottobre p.v. alle ore 17,30 con la dedicazione del nuovo altare; il restauro della Cripta del Duomo di Palestrina da poco iniziato e che si concluderà, a Dio piacendo, entro l’anno pastorale in corso, il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum illud ed il mese missionario straordinario che stiamo vivendo e dal tema: “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”ci possono aiutare a riscoprire la nostra chiamata ad essere una Chiesa unita che vive la comunione per la missione.
Mentre saluto e ringrazio fin d’ora Mons. Marco Frisina che ci aiuterà ad entrare in questo tema dell’anno – che più che è un tema deve divenire programma di vita – attraverso una presentazione della Prima Lettera di Pietro che vi ho consegnato come libro biblico per questo anno pastorale, diamo ora inizio al nostro Convegno con la preghiera comune. E’ la preghiera che ho proposto alla Chiesa di Tivoli nel primo giorno di una novena che stasera iniziamo insieme verso il 350° della dedicazione della Cattedrale ma che ci deve spingere tutti a divenire pietre vive di quel Tempio dello Spirito che è il nostro cuore e noi, insieme, battezzati che vivono fraternamente per essere missionari di Cristo nel mondo e che nella Cattedrale riconoscono il segno del loro essere Chiesa riunita intorno al Vescovo.