Dal 15 al 17 novembre si terrà a Roma, presso la Basilica di San Paolo fuori le mura, la Prima Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale iniziato nel 2021.
All’Assemblea partecipano oltre ai Vescovi anche i referenti diocesani (in proporzione al numero di abitanti della Diocesi), i componenti del Comitato del Cammino sinodale, i Direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della CEI, alcuni esperti e invitati, per confrontarsi sui Lineamenti, testo elaborato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI, che raccoglie i risultati e le sollecitazioni della fase narrativa e sapienziale del Cammino sinodale e li ripropone in chiave operativa come primo strumento della fase profetica. Come sappiamo la finalità di tutto il cammino sinodale è la missione, che si articola nella prossimità, nei linguaggi della cultura e della comunicazione, nella corresponsabilità ecclesiale, nella formazione integrale fondata sulla Parola di Dio.
Questi, infatti sono i nuclei raccolti nel biennio narrativo e approfonditi, attraverso il discernimento, nell’anno sapienziale che ora, attraverso il confronto in Assemblea dovranno cominciare a tradursi in scelte sempre più concrete perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. Da tale confronto potrà scaturire lo Strumento di Lavoro, che verrà consegnato alle nostre Chiese locali affinché gli Organismi di partecipazione delle diocesi possano avanzare proposte e sollecitazioni nell’arco di tempo che va da dicembre 2024 a febbraio 2025.
La seconda Assemblea nazionale (31 marzo – 4 aprile 2025) trasformerà poi in Proposizioni quanto emergerà dal confronto e dalle riflessioni nelle diocesi. Saranno infine i Vescovi riuniti nell’Assemblea generale della CEI nel maggio 2025 a dare forma definitiva a tali Proposizioni.
Tanti gli aspetti da affrontare, che sono poi quelli già emersi nella fasi dell’ascolto e del discernimento e che confluiranno nello Strumento di lavoro e successivamente nelle Proposizioni.
Non si tratta di sconvolgere le nostre comunità, ma di rispondere a ciò che ci viene chiesto dalla società attuale: da cristiani dobbiamo sapere e potere rispondere a chi ci domanda «ragione dalla speranza che è in noi».
Lucina Ciamei
Referente sinodale per la Diocesi di Palestrina