Come accade ormai dal 1986 per iniziativa degli Scout dell’Austria, dalla lampada, sempre accesa da molti secoli, nella Grotta della Natività di Betlemme, viene raccolta la fiammella, simbolo di riconciliazione, e portata a Vienna. Quest’anno a scendere nella Grotta della basilica, è stata una ragazza di dodici anni, Sarah Noska di Altenberg, in Austria, così il 15 novembre è partita la 36ª edizione della “Luce della Pace di Betlemme”. Al termine dell’udienza generale del 14 dicembre, Sarah ha consegnato una lanterna con la Luce della Pace anche a papa Francesco.
In questi giorni la Luce della Pace, dopo la cerimonia internazionale del 10 dicembre, quando le delegazioni da tutta Europa hanno attinto alla lampada portata a Vienna, è arrivata anche in Italia, grazie al Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci), che per la 26ª volta ha organizzato la distribuzione, attraverso una staffetta ferroviaria con diverse tappe in tutta la penisola italiana, coinvolgendo centinaia di gruppi scout. Sabato 17 dicembre la “Luce della Pace” è giunta nella piazza del Campidoglio a Roma, dove una grande lanterna ha permesso a tutte le associazioni scout del Lazio, coinvolte e radunate dal MASCI, di attingere alla fiammella proveniente dalla Grotta di Betlemme, per essere portata nelle comunità di appartenenza.
Ad Olevano Romano la “Luce della Pace” è stata distribuita alla comunità, da rappresentanti del Movimento Scout, il 24 dicembre, al termine della messa di Natale nelle chiese parrocchiali di Santa Margherita e San Rocco, ed ognuno ha potuto portarla a casa, per illuminare il Natale delle famiglie e anche per essere mantenuta accesa nei giorni successivi. Lo stesso gruppo Masci di Olevano, come ogni anno si è attivato con iniziative solidali a sostegno del disagio sociale presente come non mai nella comunità, determinato dalla grande crisi economica e da tutto ciò che da essa deriva. In particolare, gli adulti scout hanno donato alla Caritas parrocchiale, prodotti per l’igiene, in collaborazione con il Conad di Olevano.
Fabrizio Lanciotti