Domenica 27 giugno, alle 11, la comunità parrocchiale di Sant’Andrea apostolo in Gallicano nel Lazio si riunirà intorno al parroco don Alfredo Conforti e al vicario parrocchiale don José Tabilo Carrasco per elevare nella liturgia eucaristica preghiere di ringraziamento e di lode al Signore per il dono dei 50 anni di vita religiosa di suor Angela Mantini, missionaria comboniana in Etiopia.
La consacrata ha risposto ad alcune nostre domande.
Suor Angela, come è nata la sua vocazione?
È nata nel 1965, mentre ero a Roma e lavoravo come babysitter in una famiglia a via Nomentana. Nella parrocchia che frequentavo ebbi occasione di ascoltare le testimonianze dei missionari di ritorno dall’Africa. Mi colpirono molto. Avevo 20 anni.
Quando ha maturato la scelta di partire per la missione in Etiopia?
La partenza per l’Etiopia avvenne nel 1974, in seguito all’entrata nell’Istituto delle missionarie comboniane, a Verona, nel 1968. Avevo 26 anni. L’Etiopia mi venne proposta dalla missionaria formatrice dopo gli anni di formazione.
Che compiti ha svolto da missionaria?
La mia missione si è svolta nell’ambito educativo, in scuole di missione, in diverse zone del paese.
Un momento di particolare difficoltà che ricorda e uno invece molto piacevole.
I ricordi felici sono innumerevoli; la capacità di accoglienza delle persone, la loro fede in Dio, la capacità di sopportare le difficoltà… Un ricordo molto felice è vedere un bimbo, che nonostante il contesto tragico in cui vive, è capace di gioire, sorridere per cose molto piccole, inclusi i giocattoli fatti di materiale di scarto, una palla costruita con stracci…
I momenti di difficoltà li ho incontrati nell’esperienza della devastazione delle guerre, la morte, i feriti, la perdita di tutto, l’angoscia delle madri per la perdita dei figli… le scuole distrutte e i bimbi rimasti che si aggirano tristi tra le macerie.
Che messaggio si sente di dare ai giovani oggi?
Ai giovani di oggi dico di non aver paura di donare la loro vita per un mondo migliore, in qualsiasi campo, impegno, luogo.
Perché solo donando si può essere veramente felici.
Maria Teresa Ciprari