Tecnologia e relazioni, la formazione per gli Irc

Nella splendida cornice della struttura delle Suore Francescane del Cuore di Gesù a San Bartolomeo – Cave, si è svolto l’incontro di formazione degli insegnanti di religione delle Diocesi di Tivoli e di Palestrina. La dottoressa Bianca Crocamo ha guidato i partecipanti in un viaggio formativo alla scoperta dell’impatto psico-pedagogico che le nuove tecnologie, ed il loro uso, possono avere sulle nuove generazioni. Tutti notiamo quanto oggi i bambini, gli adolescenti, i giovani, ma anche i meno giovani siano connessi ai vari dispositivi che tutti quanti possediamo, o abbiamo a vario titolo a disposizione: quello che forse non è ancora del tutto emerso è che possiamo parlare in alcuni casi addirittura di dipendenza e di patologia da dipendenza dalla connessione.

La Dottoressa ha fatto luce su quelle che possono essere le cause per cui si ricerchi tanta “connessione”: sicuramente una delle più rilevanti è il non saper gestire le relazioni da parte delle nuove generazioni. I ragazzi hanno difficoltà a vivere ed affrontare le relazioni, spesso perché non sanno affrontare e vivere le proprie emozioni. Fin da bambini, i ragazzi, gli adolescenti di oggi, hanno difficoltà nella capacità di contatto, sguardo, vicinanza. Sono incapaci di “sentirsi” con tutti i sensi, i sensi ricettivi che si attivano nelle relazioni dal vivo e per questo preferiscono quelle virtuali. Sono spesso incapaci di sintonizzazione emotiva. Dopo aver analizzato il problema si è passati alla ricerca di una soluzione, di un metodo concreto per poter stare oggi, in una situazione aggravata dalla pandemia e dal distanziamento sociale, vicino agli alunni, i ragazzi, giovani, adolescenti, bambini che possiamo incontrare sui nostri percorsi di vita quotidiana. La Dottoressa ha proposto un metodo concreto che trova il suo pieno senso nel “dare significato”: i ragazzi hanno bisogno di riflettere e dare significato alle scelte che fanno, imparando man mano quelle che sono le competenze relazionali fondamentali per una buona costruzione del sé.

L’incontro è terminato con un grande applauso per la relatrice, capace di empatia e grande comunicazione, certi di aver aggiunto un tassello importante alla formazione di ciascuno e di aver capito che alla base della relazione resta comunque un elemento essenziale: l’ascolto, di se stessi e dell’altro.

Maria Elena Caponera