Sabato 13 gennaio 2024 nella chiesa centrale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma l’Ordinazione presbiterale del diacono francescano Tommaso Proietti. A presiedere il rito e la Messa di consacrazione S. E. Monsignor Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare di Roma.
Il novello sacerdote è di Rocca Santo Stefano, nella diocesi di Palestrina. Il giorno successivo, con le mani appena consacrate per trasmettere il Mistero, padre Tommaso ha celebrato la sua prima Messa nel convento di Bellegra, conosciuto anche come Nido di Santi. Con tremore e gioia grande ha celebrato la sua prima Eucaristia in questo luogo a lui tanto caro. Qui tutto è cominciato una quarantina di anni fa, quando papà Pietro, nativo di Bellegra, lo portava a vedere il presepio dei Frati. Adolescente, Tommaso resta affascinato dagli aspiranti che rendono belle le celebrazioni del Santuario. Padre Virgilio Maurizi lo sostiene nel cammino vocazionale da Bellegra a Vitorchiano. Padre Domenico Lassandro pone il “pesciolino” nel grande acquario del postulato. La vita poi gira a ruota libera e nel 2006 il giovane diventa “fra Tommaso”, con la vestizione religiosa. La professione della Regola dei Frati che da 800 anni offre alla Chiesa gloriosi esempi di santità lo lega a Dio in povertà, obbedienza e castità nella provincia di San Bonaventura dei Frati Minori del Lazio e Abruzzo.
A Roma completa la sua formazione umana, culturale e teologica con la licenza in Teologia delle religioni, dialogo con l’Islam, presso la Pontificia Università Gregoriana. La ricca esperienza con i malati al Policlinico Agostino Gemelli come cappellano lo accosta al mondo della sofferenza. La permanenza in Palestina, scenario di una guerra assurda che lascia morti dappertutto, mette nel suo cuore la febbre per le anime, che accosta con la gentilezza ed il carisma di Francesco d’Assisi, che vede Cristo centro ed ispiratore di tutta la sua vita. Due anni fa viene ordinato diacono.
Lo scorso 13 gennaio il Maestro Divino lo vuole operaio nella sua vigna. La sua prima Messa solenne indimenticabile nel nostro convento. Signore Dio, Grazie per il dono della vita e del sacerdozio concesso a padre Tommaso, alla Chiesa, all’Ordine francescano e alle anime. Una liturgia bella, partecipata, a tratti emozionante con papà, mamma, sorelle e familiari disposti nei primi banchi. Le letture del giorno: vocazione di Samuele ed i due discepoli che restano quel giorno con il Maestro. Erano le quattro del pomeriggio.
Il coro di Olevano Romano ha come ricamato questo momento di grazia. Fra Tommaso carissimo, ti sono stati conferiti poteri divini, l’orologio del tuo cuore sia puntato sempre sulle quattro del pomeriggio, torna spesso a rivivere l’arcano di quell’ora.
Il tuo sacerdozio sia bello, santo, lungo e pieno di soddisfazioni con gli affetti a te più cari. Portaci ogni giorno all’altare di Dio, ricorda sei sacerdote per sempre! Ci rallegriamo con te, auguri.
Lorenzo Conti, ofm