Trascrizione e nuova armonizzazione degli inni ai santi locali

Procede il progetto per far conoscere e valorizzare i canti tradizionali composti dalle comunità parrocchiali per i santi patroni. Dopo gli inni a san Lorenzo e a san Rocco, pubblicato quello composto per sant’Agapito.

Lo scorso anno è partito il progetto di trascrizione e nuova armonizzazione degli inni dedicati ai santi del territorio prenestino curato da suor Alessia Panatelo, delle suore apostole di Gesù crocifisso. Direttore del coro diocesano e collaboratrice dell’ufficio liturgico nazionale, suor Alessia ha avuto l’idea di recuperare materiali e testimonianze su queste manifestazioni di culto locali e procedere ad una nuova armonizzazione e alla trascrizione dove vi fosse già uno spartito scritto e redigerla per quelli di cui si tramandano solo i testi per iscritto.

Il primo obiettivo di questo percorso è far conoscere e riportare in luce gli inni tradizionali, patrimonio della realtà locale, canti pensati e composti nelle parrocchie, utilizzati per pregare e crescere nella fede all’interno della comunità. Un secondo scopo è quello di preservare la memoria di queste composizioni, alcune delle quali non essendo scritte sono destinate a finire nell’oblio.

Finora sono stati pubblicati l’inno a san Lorenzo di Zagarolo, quello a san Rocco di Sant’Andrea di Labico, e l’inno Gloria in eterno, martire dedicato al patrono della diocesi sant’Agapito. In alcuni casi dunque non si conserva una versione scritta, in altri casi ci sono riferimenti scritti della linea melodica, ma versioni molto semplici. Anche attraverso l’ascolto di versioni cantate, semplicemente registrate dai fedeli, suor Alessia ha proceduto a trascrivere la melodia impreziosendo il componimento con una armonizzazione più ricca, o solennizzandolo con la polifonia vocale. ­«La musica, il canto hanno il potere di toccare il cuore e la mente, i sentimenti umani – ci ha detto sr Alessia – quindi questo patrimonio non è da trascurare. Va mantenuta la fede viva di un popolo che prega.

Il cantare infatti sgorga da un cuore che ama e che prega.

Pur se poco cristologici, con testi spesso semplici, non vanno disattesi questi canti, ma riproposti nelle comunità», proprio per ravvivare l’amore per i santi e la fede in Dio. È enorme la ricchezza degli inni propri nella nostra diocesi, quindi il lavoro di ricerca continuerà.

Il ringraziamento va a quanti hanno collaborato finora e collaboreranno, ai sacerdoti ed in particolare a don Ludovico Borzi, parroco della cattedrale che grande supporto ha offerto a suor Alessia.