Un libro per commemorare i cento anni del monumento al Principe della musica

Il monumento a Giovanni Pierluigi in piazza Regina Margherita a Palestrina ha compiuto 100 anni lo scorso 2 ottobre. Tra le varie iniziative proposte per commemorare l’anniversario la presentazione del libro di Angelo Pinci presso la casa museo della Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina. Travagliata la storia che ha portato alla realizzazione della scultura in marmo, inaugurata molto dopo la data prevista

Il 2 ottobre scorso il monumento a Giovanni Pierluigi in piazza Regina Margherita a Palestrina ha compiuto 100 anni. La ricorrenza è stata ricordata con un libro: Il monumento a Giovanni Pierluigi in Palestrina 1921-2021. Il volume è stato scritto da Angelo Pinci che, attraverso documenti, fotografie ed articoli dell’epoca, ha ricostruito la storia del monumento al “Principe della Musica”, una storia che fu molto travagliata. Da quando se ne cominciò a parlare, qualche tempo prima del 1894, anno in cui sarebbe caduto il terzo centenario della morte del musicista, fino al 2 ottobre 1921, giorno in cui il monumento fu inaugurato, passarono quasi trenta anni.

Nel 1892, in preparazione alle feste centenarie della morte di Pierluigi, furono costituiti due Comitati, uno Prenestino e uno Romano, le cui finalità erano di acquistare la casa natale e rendergli un degno omaggio con l’elevazione di una statua in bronzo. Dopo l’impulso iniziale, però, che culminò in un grande concerto organizzato il 22 dicembre 1894 nella Grande Sala di Palazzo Barberini a Roma, l’entusiasmo venne a poco a poco scemando, tanto che il Comitato praticamente sparì insieme ai fondi raccolti fino ad allora.

Solo nel 1905, in una lettera anonima, fu restituita al sindaco Pompeo Bernardini una piccola parte della somma depositata in un libretto di risparmio della Cassa Postale. Quelle vicende giunsero perfino in Parlamento con alcune interpellanze che portarono allo scioglimento del Comitato Romano il 27 dicembre 1909.

Nel 1911 si ritornò a parlare del monumento a Pierluigi c lo fece l’assessore Attilio Bandiera in seduta consiliare: «…nei tempi che percorriamo, vediamo delle piccole rocche trasformarsi dalla notte al giorno e la nostra città invece rimane indietro a tutti i paesi del Lazio, mentre dovrebbe andare superba di se stessa, non solo per la sua bella e incantevole posizione, ma ancora per i suoi monumenti e perché sì gloria del principe della musica Giovanni Pierluigi, alla cui memoria sarà quanto prima eretto un degno monumento». L’incarico venne rinnovato allo scultore Zocchi, già contattato nel 1894, il quale non fece altro che apportare delle modifiche al basamento della statua, rispetto al primo bozzetto, e realizzare l’opera in marmo e non più in bronzo.

Ma passarono ancora molti anni di discussioni, tra il Comitato e l’Amministrazione comunale, riguardo al luogo dove erigerlo. La disputa era tra l’ex giardino delle Suore Farnesiane e Piazza Regina Margherita, osteggiata quest’ultima dal Comitato perché – si legge in una lettera – «non regolare né simmetrica… il monumento resta come in un luogo chiuso e poco visibile… invece se fosse stato situato sul declivio del giardino delle Farnesiane, per il quale il monumento era stato fatto, sarebbe visibile anche in lontananza, specie ai viaggiatori delle ferrovie vicinali…».

Alla fine prevalse la tesi dell’Amministrazione comunale e venne stabilita la data del 21 maggio 1921 per la tanto agognata inaugurazione, ma ancora una volta la sorte ci mise lo zampino: durante la posa in opera, un operaio cadde dall’alto dell’impalcatura e morì, per cui l’inaugurazione dovette essere di nuovo spostata.

Finalmente, con quasi trent’anni di ritardo, il monumento fu inaugurato il 2 ottobre 1921, alla presenza del legato pontificio, il cardinale Vincenzo Vannutelli, del rappresentante del Re, S.E. Rosadi, e di una folla immensa. I festeggiamenti durarono ben tre settimane.

Angelo Pinci