Un altro passo per il cammino di ascolto nell’ambito della Nota Pastorale Cristiani non si nasce ma si diventa. Domenica 28 novembre, il Vescovo ha incontrato le comunità della V Vicaria nella chiesa di sant’Andrea in Subiaco: un ulteriore momento di ascolto e di condivisione di ogni comunità nell’ambito dell’Iniziazione cristiana.
È emerso quanto la Nota pastorale al di là e oltre i cambiamenti circa la proposta di fede ai genitori e ai ragazzi, possa essere occasione per qualificare la vita delle comunità, chiamate a coltivare uno stile di preghiera e di vita attraente, che inviti ad entrare chi è ancora fuori o ai margini. Importante è far crescere lo spirito di servizio, il frutto bello della fede. La trasmissione della fede non è questione da relegare ai catechisti, ma deve essere centrale nella comunità e deve coinvolgere l’attenzione e l’operatività di tutti: la Chiesa è stata voluta dal Signore per evangelizzare.
Perdere la santa inquietudine dell’annuncio equivale a perdere il senso stesso dell’essere Chiesa e ridursi a comunità ripiegate su se stesse, chiuse e dedite all’autosussistenza. I gruppi e movimenti sono ricchezza per la comunità nella misura in cui si lasciano coinvolgere nell’esperienza ecclesiale, in spirito di condivisione e di comunione. Questo a volte è facile, altre volte meno e ci convince che tutti siamo chiamati alla conversione! Sono state condivise anche in queste comunità le fatiche del coinvolgimento dei genitori in un cammino che non si limiti ai Sacramenti, ma sia orientato ad una vita cristiana nella comunità e fuori la comunità. Far maturare questa nuova mentalità è la sfida profetica e pastorale consegnata alla nostra Chiesa.
È un momento di svolta e porta con sé la crisi, il disorientamento, anche la paura. La crisi è come un parto, che di per sé è doloroso e faticoso, ma necessario perché nasca nuova vita. Così questo momento diventa significativo se vissuto con la consapevolezza che può nascere una nuova vita: per le nostre comunità, per i gruppi e movimenti, per le famiglie, per i ragazzi, che saranno il nostro futuro e che diranno con la loro vita ciò che siamo stati noi con la nostra vita e con la nostra fede.
«A questa esperienza di ascolto, seguirà un tempo di discernimento per capire quale strada lo Spirito apre per la nostra Chiesa e come continuare ad attuare la Nota pastorale tenendo conto di quanto le comunità hanno restituito», con queste parole il Vescovo Mauro, mentre ringraziava tutte le comunità, i parroci, i catechisti e gli accompagnatori per il loro generoso servizio, ha annunciato il tempo che ora si apre: tempo fecondo nel quale tutti i semi condivisi potranno portare frutti.
Gianluca Zelli