Domenica 13 novembre presso la Basilica di San Pietro in Vaticano si è celebrata la VI Giornata Mondiale dei Poveri. In un clima di raccoglimento e, in seguito, di allegria le 1300 persone, utenti delle Caritas e degli organismi facenti parte del terzo settore provenienti da ogni comune Italiano, hanno partecipato alla Liturgia Eucaristica presieduta dal Santo Padre Francesco che nell’omelia ci esorta a «interrogarci, davanti alla fame di tanti bambini, di tanta gente: io posso sprecare, sprecare soldi, sprecare la mia vita, sprecare il senso della mia vita, senza prendere coraggio e andare avanti?» e ci richiama al nostro dovere di Cristiani che devono vivere la quotidianità mettendo in pratica gli insegnamenti del Vangelo, “la Parola di Gesù è un monito forte a rompere quella sordità interiore che tutti noi abbiamo e che ci impedisce di ascoltare il grido di dolore soffocato dei più deboli. Anche oggi viviamo in società ferite e assistiamo a scenari di violenza – basta pensare alle crudeltà che sta soffrendo il popolo ucraino –, di ingiustizia e di persecuzione; in più, dobbiamo affrontare la crisi generata dai cambiamenti climatici e dalla pandemia, che ha lasciato dietro di sé una scia di malesseri non soltanto fisici, ma anche psicologici, economici e sociali». Se viviamo la quotidianità con un cuore sordo e indifferente non riusciamo a vedere la tanta solitudine e sentire il grido di dolore che veemente fuoriesce dalle periferie esistenziali della nostra società.
Non dobbiamo passare distanti dai luoghi dove si manifesta la povertà, dagli angoli oscuri e dimenticati delle nostre città dove la miseria e la povertà regnano incontrastate, in particolare come ci esorta papa Francesco «non diamo ascolto ai profeti di sventura; non facciamoci incantare dalle sirene del populismo, che strumentalizza i bisogni del popolo proponendo soluzioni troppo facili e sbrigative. Non seguiamo i falsi “messia” che, in nome del guadagno, proclamano ricette utili solo ad accrescere la ricchezza di pochi, condannando i poveri all’emarginazione». Testimoniando il Vangelo dobbiamo impegnarci affinché nel mondo prevalga la giustizia, la legalità e la pace, camminando e tutelando sempre le ragioni dei più deboli. Nella Basilica Vaticana alla rappresentanza della Diocesi di Palestrina, ottanta persone tra utenti dei nostri centri e i loro operatori che li hanno accompagnati, è stata riservata l’area posta a fianco dell’altare che ha permesso alle persone di partecipare alla celebrazione sentendosi molto vicini al Santo Padre. Dopo la celebrazione Eucaristica il Papa si è intrattenuto a pranzo con 1300 ospiti nella Sala Nervi, nella struttura dove il Papa di solito tiene le udienze è stato allestito un vero e proprio ristorante, non una mensa, ma un ambiente che rendeva la sensazione di un ristorante, con tavoli che ospitavano al massimo dieci persone, elegantemente apparecchiati, con il servizio a tavola reso da ragazzi provenienti dagli istituti alberghieri, perché il rispetto della dignità della persona passa anche attraverso queste attenzioni. Al centro della sala il tavolo del Santo Padre che ha pranzato e si è intrattenuto con circa venti ospiti.
Fabio Leggeri