Lunedì 25 novembre 2024, si è celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La data non è casuale: segna infatti il brutale assassinio avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana delle tre sorelle Mirabal, attiviste contro la dittatura nel paese, vennero sequestrate e uccise a bastonate, prima di esser gettate in un dirupo.
Nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, istituì questa ricorrenza.
Molti eventi sono stati organizzati in tutta Italia per sensibilizzare e far riflettere su questo tema che sta diventando una piaga per la nostra società. Il Presidente Sergio Mattarella definisce «La violenza sulle donne, un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest’ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia».
Manifestazioni, cortei, proiezioni di film, spettacoli teatrali, etc., tra le più classiche abbiamo visto l’esposizione di scarpe rosse in varie piazze italiane.
Ad Olevano Romano l’Amministrazione comunale ha installato una gigantesca Scarpetta Rossa, simbolo della lotta contro la Violenza sulle donne, in Piazzale Aldo Moro. La volontà è quella di tenere viva l’attenzione sul tema del contrasto a ogni forma di violenza di genere e di promuovere la diffusione di una crescente consapevolezza sul fenomeno, in un’ottica di promozione dei valori di equità di genere e giustizia sociale. L’opera è stata realizzata dall’artista concittadina Valentina Martino, che ci lascia questo pensiero: «ho scelto di realizzare quest’opera utilizzando esclusivamente pezzi vecchi di ferri dimenticati e arrugginiti, ferri che richiamano alla mia mente e alla mia anima tutte quelle donne che, come scarti contro cui accanirsi, hanno subito il crudele, bestiale, perverso piacere del loro assassino». Oltre alle autorità Civili e Militari del territorio, hanno partecipato all’evento gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Olevano Romano.
Fabrizio Lanciotti