Una speranza di sopravvivenza

La fitta rete Caritas grazie al Fondo 8xmille alla Chiesa cattolica sostiene 800 famiglie e cerca di andare incontro a fragili e poveri «assoluti e conclamati»

Gli operatori dei nostri Centri di Ascolto, “antenne” della Rete Caritas nella nostra Diocesi segnalano da tempo il rischio di una crescente e diffusa povertà nel nostro territorio, nonostante segnali di ripresa della nostra economia dopo la “gelata” pandemica. La domanda di aiuto ai Centri di Ascolto continua a crescere come chiaro segnale di persistenza della condizione di povertà per un numero sempre maggiore di persone e famiglie. Non esiste una sola povertà, ce ne sono tante, acuite dalle emergenze recentemente sviluppatesi, ovvero la guerra e la grave crisi energetica. In ultimo, ma non memo importante occorre aggiungere il disagio creato dalla sospensione del reddito di cittadinanza.

A questo panorama di difficoltà fa da contraltare l’operato silenzioso ma decisivo della fitta rete Caritas che grazie alla disponibilità del Fondo 8xmille alla Chiesa cattolica cerca di andare incontro ai poveri assoluti e conclamati che vivono una condizione fluida, oscillando (soprattutto in tempi di caro-prezzi e bollette astronomiche) fra dentro e fuori la povertà assoluta. Per circa 800 famiglie (77,8% di nazionalità italiana al 30.06.2023), grazie all’indispensabile e preziosa risorsa del Fondo 8xmille la rete Caritas costituisce una speranza di vita o sopravvivenza. Nel nostro territorio cerchiamo sempre di andare in cerca dei più fragili, fino alle frontiere più difficili appunto per renderli protagonisti della propria vita, camminando insieme a loro, ripartire da loro tenendo sempre aperta la via della creatività. La promozione dell’uomo e l’animazione alla carità passa soprattutto attraverso le “opere segno” che la Chiesa tiburtina ha attivato a favore dei più poveri. Si tratta di segni concreti nei quali si rende visibile l’impegno cristiano nella carità e la “scelta preferenziale dei poveri”.

La Caritas, attraverso le “opere segno” desidera accompagnare le parrocchie a crescere nella capacità di vivere il Vangelo, non solo con le parole dell’annuncio e i segni sacramentali, ma anche attraverso le opere di carità. Il servizio ha una forza evangelizzatrice, sia per chi lo svolge che per chi lo riceve. È per questo motivo che la Caritas diocesana desidera aiutare le parrocchie a superare la mentalità della delega, ad operare in rete, come è auspicato in tutti i documenti ecclesiali. I nostri volontari sono la colonna portante di questi servizi. Il volontariato è e continua ad essere il valore aggiunto e queste strutture sono una grande palestra in cui abbiamo coinvolto negli anni studenti, persone impiegate in lavori di pubblica utilità, cittadini appartenenti a categorie svantaggiate, amministratori pubblici e persone comuni. Le nostre opere, al di là del servizio offerto, sono un crocevia di popoli e di esperienze.

Nella nostra diocesi le principali “opere segno”, a Tivoli, sono: il Centro di Ascolto, la Mensa San Lorenzo e l’Ambulatorio Medico “F. Poggi”.

Ci sono poi la Mensa-Dormitorio San Lorenzo Diacono, la Casa di accoglienza Santa Chiara, lo Sportello di contrasto alle dipendenze “Gruppo Zero”, lo Sportello di contrasto al sovraindebitamento e usura, lo Sportello informazione e orientamento al lavoro ed il Centro distribuzione prodotti alimentari.

Con le “opere segno” si affrontano problemi specifici e si cerca di fornire risposte significative alle persone che esprimono particolari bisogni. Le iniziative finora realizzate, da un lato rappresentano gli strumenti operativi concreti per il raggiungimento di taluni obiettivi posti, dall’altro vogliono coinvolgere la comunità tutta con risposte in termini di risorse e partecipazione.

I servizi di promozione e prossimità che la Caritas diocesana realizza nel territorio per venire incontro alle esigenze di giustizia e carità di coloro che vivono nell’emarginazione, rappresentano un punto di riferimento fondamentale per le comunità parrocchiali. L’obiettivo di tali opere è principalmente quello di aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa “comunità di fede, preghiera e amore “. Di fronte alle molte situazioni di esclusione e disuguaglianza, la sfida è quella di rafforzare la capacità ed il valore dell’”opera segno” affinché sia sempre più in grado di dare risposte adeguate ai poveri e allo stesso tempo di generare cambiamenti spirituali e culturali in ottica educativa. Questo perché l’attenzione e il servizio di carità impone alle Caritas di intervenire soprattutto a fronte dei bisogni meno considerati, quelli emergenti, quelli urgenti, quelli dimenticati dagli altri.

Vediamo in particolare due “opere segno” Mensa San Lorenzo (diurna). La Mensa San Lorenzo, fortemente voluta dal nostro Vescovo Mauro, venne inaugurata il 10 agosto 2009, è nata per soddisfare il bisogno primario dell’alimentazione, fermo restando che l’obiettivo prevalente è quello della promozione della persona. Per questo il pasto è l’occasione per stabilire con gli ospiti un rapporto di fraterna accoglienza. In essa si cerca di rispondere alle loro esigenze offrendo un ambiente familiare e dignitoso. Ogni giorno dell’anno, festività comprese, viene servito a tavola un pasto completo a circa 50 persone. Il materiale occorrente al consumo del pasto (posate, bicchieri, piatti) è del tipo “usa e getta”: ciò consente una maggiore efficienza e maggiore garanzia igienica.

Casa di Accoglienza Santa Chiara. Aprire le porte e ospitare coloro che domandano aiuto è rinnovare il gesto del Samaritano che si ferma per fare spazio nel suo tempo e nelle sue possibilità al volto dell’altro che fa appello alla responsabilità, che chiede una risposta personale di condivisione. La struttura di accoglienza ospita donne e mamme con figli minori vittime di violenza o abusi. Durante il periodo di accoglienza le ospiti vengono aiutate a superare lo stato di marginalità in cui si trovano attraverso un lavoro di sostegno alla persona e di accompagnamento nella ricerca di soluzioni occupazionali ed abitative autonome. L’obiettivo è pertanto favorire il reinserimento sociale della persona, affinché possa tornare a guardare ancora con fiducia alla vita.

Un invito a firmare. Nella dichiarazione dei redditi, ti chiediamo di firmare per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Una scelta che è ancora una volta espressione dell’impegno comune nella carità, del vivere concretamente la misericordia come scambio di dono, della volontà di sentirsi tutti dalla stessa parte, né dentro, né fuori, ma insieme. In quest’ottica di condivisione, anche il semplice gesto come quello di apporre la propria firma nella casella dedicata alla Chiesa Cattolica vuol dire molto, anzi moltissimo, ci permette di continuare a offrire pernottamenti, pasti, prestazione sanitarie, spesa alimentare gratuita alle famiglie, assistenza domiciliare a malati e anziani, accogliere donne e minori vittime di violenza e tanto altro ancora.

Virgilio Fantini,
direttore Caritas
della diocesi di Tivoli