Usmi: con don Micocci nel cantiere dell’ospitalità

Domenica 15 gennaio le Religiose delle diocesi Tivoli e di Palestrina si sono incontrate per riprendere il lavoro di approfondimento del secondo anno del cammino sinodale. Don Fabrizio Micocci, Vicario episcopale per la vita consacrata, ha guidato la riflessione sulla seconda scheda: Il cantiere dell’ospitalità e della casa. Nell’icona di riferimento Lc 10,38-42, don Fabrizio ha sottolineato il verbo “lo ospitò” dando il via alla riflessione.

Il verbo «ospitare», in cui è racchiusa la casa, nella Sacra Scrittura lo troviamo in altri luoghi: nell’episodio di Zaccheo (Lc 19); negli Atti degli Apostoli, dove si dice che Giasone ospitò Paolo e Sila (At 17,6); in san Giacomo che parla di ospitalità al cap. 2,25. “Una donna di nome Marta lo ospitò”. È un paradosso: Marta che ospita il Signore è distolta dalle occupazioni e non riesce ad ascoltare il Maestro.

Molte volte anche noi consacrati assolutizziamo le nostre attività e rischiamo di fare entrare il Signore in casa e lasciarlo solo. Chiediamoci se possiamo identificarci in Marta o Maria: lavoro o preghiera? È possibile una integrazione? Interessante il testo di spiritualità da cui ha letto qualche breve passaggio proponendolo alla nostra lettura: Betania: Una dimora per l’Amico (José Granados García). Anche Gesù ha bisogno di essere accolto in una casa ed essere ascoltato. L’ascolto ci permette di ospitare veramente Gesù, di stare come Maria ai suoi piedi. Aprire le nostre case all’accoglienza degli altri, all’ascolto, alla condivisione. Nei giorni che precedono la Pasqua Gesù sente il bisogno di stare a casa, a Betania, con i suoi amici.

Suddivise in tre gruppi, le religiose si sono confrontate e ascoltate sulle domande poste nella scheda. La sintesi della condivisione sarà inviata alla segreteria diocesana.

Candida Nocito,
suore Figlie di Nostra Signora dell’Eucarestia