Carissimi fratelli e sorelle,
domenica prossima 14 novembre 2021, con tutta la Chiesa, rispondendo all’invito di Papa Francesco, celebreremo la V Giornata Mondiale dei Poveri in occasione della quale il Santo Padre anche quest’anno ha indirizzato un Messaggio intitolato: “I poveri li avete sempre con voi” (Mc 14,7) e che vi invito a leggere. [link]
Anche la Giornata 2021 cade in un momento dove la pandemia ci impedisce di fare grandi iniziative come nei primi anni in cui questa Giornata fu proposta (pranzi con i poveri, momenti di festa con loro, ecc.). Tuttavia, forse, proprio la pandemia ci stimola a prenderci ancor più a cuore ciascuno di loro andandoli a cercare, incontrare, ascoltare, e tutto con un atteggiamento di grande condivisione perché tutti in realtà siamo poveri e se non lo riconosciamo, bè, sicuramente questa Giornata potrà essere l’occasione buona per prenderne coscienza.
Noi infatti comprendiamo un po’ più noi stessi quando ci poniamo di fronte agli altri. Caso mai non abbiamo piena consapevolezza di chi siamo ma quando ci mettiamo di fronte agli altri, specialmente ai poveri – con il loro linguaggio diretto, poco diplomatico ma spesso tanto vero – prendiamo coscienza della nostra vera identità e ci scopriamo poveri. Sì, forse più poveri interiormente di quanto pensiamo siano coloro che chiamiamo genericamente “poveri” e verso i quali, compiendo qualche atto di carità nei loro confronti, ci sentiamo con la coscienza a posto.
Tuttavia se non sperimentiamo la povertà, la Parola di Dio tanto necessaria ai nostri giorni non può attecchire nei cuori!
Pertanto, per celebrare la Giornata Mondiale dei Poveri 2021, oltre alle buone prassi che da tempo vado suggerendo:
- Imparare a farci amici di un nostro vicino di casa anziano, solo, malato, depresso… o di un povero che nessuno considera;
- Telefonargli e se possibile andarlo a visitare spesso;
- Chiedergli se ha necessità di andargli a fare la spesa o ad acquistare medicine in farmacia o altro…;
- Senza far troppo rumore individuare chi possa avere necessità economiche o materiali che caso mai fino a prima della pandemia non aveva ed aiutarlo discretamente, lasciando nella sua buca delle lettere, una busta con qualche offerta anonima o un sacchetto della spesa con qualche genere alimentare o per l’igiene personale davanti alla porta di casa;
- Nel mese di novembre dove in molti ancora, nelle nostre terre, producono olio, lasciarne qualche bottiglia davanti alla porta di casa di coloro che sappiamo che non possono permetterselo;
- Renderci disponibili per accompagnare qualche povero, anziano o ammalato, con la nostra automobile, a sottoporsi a visite mediche di routine o che si rendessero necessarie;
e quant’altro la vostra creatività vi suggerirà, vorrei però indicare qualche altra buona prassi che aiuterà tutti a vivere meglio da cristiani.
- Introdurre nelle nostre comunità cristiane i poveri e dare loro “diritto di cittadinanza”. Mi spiego. Non lasciare i poveri ai margini della vita ecclesiale ma introdurli nei nostri gruppi, Consigli Pastorali parrocchiali, nelle nostre assemblee parrocchiali e dar loro la parola per ascoltarli per sentire il loro punto di vista, per comprendere se le nostre comunità camminano bene oppure no, secondo la volontà di Colui che ha detto “Beati i poveri” oppure no.
- In questo anno, nel quale abbiamo iniziato il Cammino Sinodale della Chiesa Italiana, sarà importante pensare un ascolto particolare anche di quanti sono poveri, anziani, soli, carcerati, immigrati, rifugiati, che spesso sono considerati “scarti” dalla società ma che proprio perché non hanno nessuno su cui confidare umanamente, sono forse i più aperti a Dio, sono i più capaci di affidarsi a Lui e di farcelo scoprire. Fin da ora, ad esempio, desidero annunciarvi che vorrei andare ad ascoltare durante questo anno i nostri fratelli reclusi nel carcere di Paliano! Ma con loro anche altri poveri nei luoghi di sofferenza fisica e morale.
- Andare a cercare i poveri e metterci in cammino con loro per scoprire le nostre povertà e fragilità per affidarci insieme all’unico Dio. Questo essere poveri ci aiuterà a far calare la Parola di Dio nei nostri cuori. Quanto parliamo della necessità di aprire scuole della Parola, momenti di Lectio continua nelle nostre comunità, parrocchie, famiglie, ecc. Ma senza riconoscerci poveri grazie ai poveri e con i poveri, la Parola difficilmente calerà nel nostro cuore.
Sono alcuni suggerimenti per vivere grazie alla Giornata Mondiale dei Poveri, stimolo per diventare sempre più Chiesa, la comunità non dei grandi trionfi, non dei grandi numeri ma di quei poveri con i poveri: cioè tutti noi insieme, che tutto si attendono da Dio e solo in Lui confidano.
Buona Giornata Mondiale dei poveri a tutti!
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina