È una lunga storia d’amore quella che lega il Consultorio Familiare Familiaris Consortio alla famiglia e alla vita. Il focus indicato dai Vescovi per la 45ª Giornata per la Vita, “La cultura di morte alimentata da ideologie e interessi economici”, è sempre stato il punto centrale a cui contrapporre la cultura della vita, rinnovando l’adesione … al “Vangelo della vita” e l’impegno a smascherare la “cultura di morte”. Impegno che il Consultorio persegue ormai da oltre 10 anni con iniziative concrete a sostegno della maternità.
Tante sono le storie di giovani donne che si sono rivolte al nostro Consultorio nella ferma convinzione che l’aborto fosse l’unica soluzione al loro “problema”. E tante sono quelle che, col sostegno dei nostri ginecologi e consulenti familiari, hanno cambiato idea. Tra le tante, ho scelto di riportare – con le parole della ginecologa che l’ha accolta, la dr.ssa Maria Teresa Vicentini – la storia di una ragazza africana.
«Circa 2 anni fa si presentava per il controllo ostetrico una ragazza di colore, poco più che ventenne, piccola e magra che riusciva a mala pena a farsi comprendere nella nostra lingua. La sua gravidanza incipiente era evidente. La sua storia clinica era fra quelle che non si scordano: aborti multipli e sistematici imposti dalla “madama”. Lo racconta come se fosse tutto normale quello che ha vissuto dallo sbarco in Italia. Spesso sentiamo in televisione queste storie e ci sembrano lontane, quasi delle favole, forse vere, invece questi schiavi invisibili sono tra noi ogni giorno.
Ora come mai questa ragazza aveva deciso di portare avanti questa gravidanza? Salvata dalla “tratta” da operatori del Movimento per la Vita di Roma, esce da questa storia di schiavitù e prende in mano la sua vita. Condivide l’alloggio con molte altre compaesane, con le quali divide anche il suo scarso cibo. Intorno a lei, che appare così fragile, si muove un mare di solidarietà…anche se ben nascoste, ci sono tante persone meravigliose pronte a donare in silenzio! Tutti gli operatori del Consultorio e i sacerdoti delle parrocchie vicine, sono pronti ad aiutarla in ogni modo prima e dopo la nascita prematura della sua meravigliosa principessa. E una bella famigliola ha iniziato a camminare!»
Questa è solo una delle tante storie, che si potrebbero raccontare, dove l’accettazione della vita ha cambiato una brutta realtà ed ha dato i suoi frutti di gioia.
Nel 2022 in Italia ci sono stati 66.000 interruzioni volontarie di gravidanza e circa 2.100.000 nel mondo.
È un dato che deve far riflettere su quanta poca importanza viene data alla vita nascente. È vero, l’Italia ha il più basso tasso di aborti nel mondo, ma questo dev’essere per noi un ulteriore sprone a far sì che questo numero cali ancor più, perché «un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo» e «se cade questa convinzione non rimangono solide e permanenti fondazioni per la difesa dei diritti umani che sarebbero sempre soggetti alle convenienze contingenti del potente di turno» (Papa Francesco, EG, nr. 213).
Ciro Sanseverino, direttore