«A partire da me…» un percorso nel quale 30 ragazzi della mistagogia della comunità ecclesiale di Subiaco, guidati dal Vangelo, sono stati aiutati a riconoscere e dare nome alle emozioni che a quest’età vivono con particolare intensità.
È stato questo il tema del campo estivo a Cesenatico con lo scopo di aiutare i giovanissimi a vivere bene la loro età, guidati dalla fede celebrata, per essere sempre la versione migliore di se stessi.
Momenti di preghiera, di ascolto, di confronto, di scambio insieme ad attività, giochi, tornei, hanno segnato questi giorni nella cornice del mare e della struttura sportiva che li ha accolti. Il campo rappresenta un laboratorio di vita nella fede, con l’intento di vivere relazioni nuove e belle secondo lo stile del vangelo. La voce sincera dei ragazzi ce lo testimonia.
Nicole racconta: «Sono giorni in cui si sono amalgamate risate, a discorsi profondi, a momenti di spensieratezza… il tutto è riuscito a creare un clima di allegria, possibile grazie ad ognuno di noi, ma soprattutto grazie alla voglia e all’ entusiasmo mai perso di don Luca, Costanza, Gigi e alle ragazze, educatrici, che nonostante tutte le difficoltà non hanno mai smesso di crederci. Si sono impegnati al massimo nella creazione di attività incredibilmente coinvolgenti che ci hanno aiutato in una crescita personale.
Gli insegnamenti sono stati tanti, ma uno in particolare è rimasto impresso nella mia mente: “il primo obiettivo per noi è vivere una vita felice troppo breve per essere vissuta nella tristezza”».
«Entusiasmo pieno abbiamo vissuto in questi giorni intensi, forti – affermano Lorenzo e Gabriele – Piano piano stiamo scoprendo cose belle di noi. Stiamo scoprendo che possiamo stare insieme in modo nuovo e diverso, imparando a tirare fuori la parte migliore di noi per rendere migliori gli altri. Mai avremmo pensato che dal cammino di catechismo potessimo arrivare fin qui».
E Asia: «quante cose si possono capire attraverso la purezza delle altre persone… quante cose ho affrontato attraverso l’aiuto di altre persone… quanto amore ho donato per sentirmi bene con le altre persone… quanto bene mi sono trovata ad essere me stessa! Non so perché, ma questo campo, come tanti altri passati, ha tirato fuori altre consapevolezze, che avevo bisogno di comprendere, altre conoscenze che avevo bisogno di incontrare, tanti mix di emozioni che avevo bisogno di affrontare, evitare o superare… penso che questo posto mi appartenga, queste persone mi appartengono. Queste emozioni mi appartengono!»
Tanto seme gettato con gratuita abbondanza, che, caduto nel terreno buono, porterà frutto, ma forse già lo sta portando.
Gianluca Zelli