Voce del verbo Credere

Credere vuol dire avere fede e avere fede vuol dire rispondere in piena libertà a un Dio che si rivela e prende l’iniziativa, si china verso noi. Ma il “credere” dell’umanità può assumere diversi significati. Così diviene opinione, fragile convinzione, supposizione, falso apprendimento, dubbio, faticosa accettazione, imposizione. Siamo ancora nel mezzo della tempesta pandemica e continuiamo a chiederci in che cosa credere. Possiamo senza alcun tentennamento rispondere di credere nelle amicizie, negli affetti, nello studio, nella professione, nel successo, nel potere, nel denaro. Ma più di ogni altra cosa dobbiamo credere nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo. Credere in Dio vuol dire mettersi stabilmente nelle sue mani, fidarsi e affidarsi a Lui, legarsi nel vincolo d’amicizia che ogni giorno sorprende, meraviglia. Vuol dire liberarsi e liberare secondo la sua Parola, esistere e non solo essere. Vuol dire percepire quella forza che viene dallo Spirito e permette ad ognuno di affrontare tempeste e naufragi, deserti aridi e foreste impenetrabili. Non possiamo credere da soli semplicemente perché nessuno si salva da solo. Dobbiamo credere insieme alla Verità che è Cristo: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me!”
Guardiamo la Croce. E che non manchi mai la speranza.

Ivana Imperatori