Nel Corpus Domini l’invito ad una vita eucaristica rivolto al nuovo accolito Augusto
Si è celebrata domenica 22 la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Il vescovo Mauro per l’occasione ha presieduto la Messa presso il duomo di San Lorenzo in Tivoli. Durante la Celebrazione eucaristica ha istituito nel ministero dell’accolitato Augusto Orlandi, della comunità di Arcinazzo Romano, candidato al diaconato permanente.
Nella sua omelia monsignor Parmeggiani ha evidenziato come celebrare questa festa e portare il santissimo sacramento in processione non significhi portare l’ostia in trionfo, ma «portarla per le strade per dire a tutti la nostra fede nella presenza reale di Cristo nel pane eucaristico e per dire a tutti la nostra disponibilità ad accogliere l’invito di Gesù rivolto ai Dodici davanti ad una folla numerosa: 5000 uomini, in una zona deserta, dopo averlo seguito per ascoltarlo ed essere guariti. Quell’invito che oggi è rivolto ancora a tutti noi: “Voi stessi date loro da mangiare”».
Un invito, ha sottolineato il Vescovo, rivolto in particolare ad Augusto, istituito nel servizio dell’accolitato: «affinché tu possa aiutare i presbiteri e i diaconi nello svolgimento delle loro funzioni, distribuire l’Eucaristia come ministro straordinario della Santa Comunione ma soprattutto conformando sempre più il tuo essere e il tuo operare al Sacrificio di amore del Signore compiuto con la sua passione, morte e risurrezione affinché la tua stessa vita diventi Eucaristia».
Rendere grazie con Cristo nello Spirito Santo al Padre «è salire con la nostra vita sulla croce con Cristo e donarla ogni giorno al Padre per amore amando i fratelli e le sorelle, a partire dai tanti che hanno bisogno di ascoltare Gesù, di essere guariti, di mangiare, di sostenersi in mezzo a una zona deserta di valori evangelici, di amore, di pace, di attenzione al prossimo.
Ci accorgeremo della nostra pochezza, ha proseguito il Vescovo, ma riusciremo a dare noi stessi da mangiare, «tanto più se con fiducia metteremo quel poco che siamo, quei cinque pani e i due pesci a disposizione di Gesù», unendoci al suo dare la vita per il mondo, al suo metterci a servizio dei tanti che vivono nel deserto delle relazioni e lontani da Dio.